martedì 10 gennaio 2017

L'AVVENTURA DI UN POVERO CRISTIANO MERIDIONALE

E' successo ieri, 9 gennaio.
La partenza da Taranto, una Taranto innevata, è stato dei più felici. Il treno Intercity 700, alle ore 8,05, puntualissimo, si è inoltrato lungo la tratta per Napoli, l'antica capitale, dove, facendo scalo nella stazione centrale, c'è tutto il tempo, arrivando alle 12,15, per prendere il Freccia rossa 9536 delle ore 13 in direzione nord. Un viaggio in tutta tranquillità, dunque.
A metà del percorso, il ritardo accumulato è di cinque minuti. Poco male, anzi meglio: si aspetterà meno tempo per partire col treno successivo. Il panorama è stupendo, come solo il Sud può offrire. 
Il viaggio è piacevole. 
Col cavolo. Alle porte di Salerno, quando già pregusti il bel caffè consumato a Napoli, eccoti l'inghippo. Il treno si ferma in mezzo alla neve. Tramite il personale viaggiante, che poi è quello che ci mette la faccia, quello col quale i viaggiatori (ora si chiamano clienti: che cazzata!) interloquiscono, si apprende che la neve non c'entra un bel fico secco. La sosta forzata è dovuta ad un altro treno, guasto e fermo sul binario. Dal che si intuisce, senza sforzo mentale particolare, che la tratta Taranto-Napoli è a binario unico. Una indecenza. Il Sud abbandonato a se stesso. Mentre il ritardo si accumula, tutti i passeggeri, evidentemente diretti senza eccezione alcuna verso nord, cominciano a temere di perdere la coincidenza col Freccia rossa in attesa nella città partenopea. Contattata l'azienda Trenitalia tramite internet, alla quale si chiede la cortesia di posticipare di qualche minuto la partenza del Freccia, un operatore risponde consigliando di "rivolgersi direttamente al capo-treno". Cioè al responsabile del treno sul quale si sta viaggiando, il quale, evidentemente, non ha alcun potere decisionale in merito ad un possibile ed auspicato posticipo della partenza di un convoglio che nasce da Napoli. Dove, in effetti, l'Intercity proveniente da Taranto giunge dieci minuti scarsi dopo le 13, con notevole ritardo, quando cioè il Freccia rossa è partito da poco. Sarebbe bastato aspettare dieci o quindici minuti. Niente da fare. Viaggiatori, i più tarantini, imbufaliti. Il Nord può attendere. 

Giacinto Zapapcosta 

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