lunedì 25 ottobre 2010

DOMANI L'INCONTRO DI TEANO

Con rullo di tamburi, tanta retorica e soldi gettati al vento

Cari compatrioti,

la parola Teano evoca in quasi tutti gli Italiani il compimento del processo risorgimentale con il confluire della conquista garibaldina nel regno sabaudo che unificò la penisola italiana. Addirittura nelle Parole Crociate è il termine più ricorrente della storia di quel periodo, dimostrando che è un grosso luogo comune che associa automaticamente e sintetizza efficacemente il processo della nascita della nazione Italia. Non è stato pertanto difficile agli amministratori di quella cittadina casertana attirare curiosità, consensi e finanziamenti al 150° anniversario dello storico incontro che avverrà martedì 26 ottobre 2010. Una pomposa e quindi costosa macchina celebrativa funziona già da giorni e avrà il suo clou proprio il 26 con l’intitolazione della nuova piazza Unità d’Italia alla presenza delle più alte cariche pubbliche locali e nazionali e un contorno di personaggi assai variegato: dai sindaci di moltissime città italiane ai discendenti delle due figure immortalate nei dipinti dell’epoca.
Quelli che conoscono la vera storia del cosiddetto risorgimento non potranno esimersi dall’essere attratti a Teano per la curiosità di cui sopra. La loro presenza testimonierà unicamente che esiste un’altra verità da raccontare sull’evento, guardato dalla parte dei vinti senza pregiudizi ma con il supporto della documentazione archivistica. I loro colori testimonieranno che il ricordo del glorioso passato del Sud non è svanito ma mortificato dalla negazione della par condicio. I loro volti testimonieranno il dolore per il travisamento della storia e l’acquiescenza dei meridionali che accettano i luoghi comuni che li offendono proprio mentre il federalismo li sta costringendo sempre più con le spalle al muro.
Per tutto ciò, quelli che possono sono caldamente invitati a Teano il 26 p.v. alle ore 9.30 al Largo Croci (che sarà ribattezzato Piazza Unità d’Italia) non per protestare o manifestare contro chi ignora dolosamente o meno la storia ma per instillare il dubbio che c’è un’altra storia che riguarda tutti i meridionali. Essa non è ancora condivisa per lo strapotere della cultura asservita ai padroni, ma costituisce l’unica via di fuga dalla catastrofe economica e sociale iniziata quel 26 ottobre 1860 e per cui oggi troppi chiedono assurdamente aiuto proprio ai discendenti morali di coloro che la crearono 150 anni fa.

Associazione culturale Neoborbonica
Il Direttivo

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