giovedì 28 ottobre 2010

Ma da quando i vastesi sanno solo piangere?

Sulla riduzione dei collegi elettorali a Vasto

Leggo, neanche con tanta attenzione (in verità già lo sapevo), su Piazza Rossetti, che, a causa della Legge Brunetta, sarà ridotto il numero dei Consiglieri Comunali e, soprattutto, che a Vasto sarà ridotto il numero dei collegi elettorali per il Consiglio Provinciale, da tre a due. “Città come Chieti, Lanciano, Ortona ed addirittura Francavilla conserveranno gli stessi Collegi. Perché questa disparità di trattamento?” dice il redattore dell’articolo che si firma M.M.
Secondo me in Provincia hanno fatto bene i conti. Quando 5 mila abitanti di Vasto si trasferiranno nel nuovo quartiere “Sigma Siv” e questo quartiere diventerà territorio di San Salvo, (lo dice la logica della Pianificazione Territoriale, lo dice il “Progetto” di un importante uomo politico del Vastese: “E’ anacronistico mantenere i confini territoriali medioevali se un centro è in espansione mentre un altro è in declino”) Vasto non avrà più i numeri per avere tre collegi. Perché quindi aspettare?
Scorrendo l’articolo poi, si legge tra l’altro: “Gli assessori della Provincia di Chieti (Vasto non è presente nell’esecutivo) hanno pensato bene di difendere i loro territori.” E inoltre: “Ma Vasto chi dovrebbe difenderla? Cosa fanno i nostri esponenti politici?”
Da qui la mia domanda: ma chi sono i nostri rappresentanti politici? Coloro che per qualsiasi decisione inerente la nostra Città vanno a chiedere “lumi” fuori da questa? Coloro che si fanno imporre valutazioni e scelte da “politicanti” che hanno a cuore tutto tranne che Vasto?
“Vasto non è presente nell’esecutivo”. Perché? E’ presto detto, perché i politici di questo luogo non sono all’altezza di svolgere il loro compito. Non sanno imporsi, non sanno far valere le proprie idee, non sanno valorizzare le potenzialità del loro territorio, non sanno difendere i diritti del “popolo” che rappresentano.
Il Presidente del Consiglio Comunale, Consigliere Provinciale, Segretario del suo partito e non so se altro, come potrà trovare il tempo e le maniere per far valere le ragioni della Città? Ed il bravo, giovane rappresentante della opposizione in Consiglio Comunale e rappresentante della maggioranza in Consiglio Provinciale, che “pesci” deve prendere? (e non mi voglio addentrare nel discorso delle gerarchie di partito) Per non parlare dei nostri rappresentanti al Consiglio Regionale sui quali bisognerebbe “lavorare ai fianchi” ma la Città è distratta da altro, magari dalle recinzioni” alla Marina.
I Vastesi dovrebbero alzare la testa e non “piangere”, come ogni volta, dopo che il latte è stato versato. Quello stesso latte munto correndo dietro alle “vacche” (non buoi), mentre queste stanno scappando dalla stalla.

Francescopaolo D'Adamo

3 commenti:

  1. E' molto strano che un attento conoscitore dei meccanismi della politica rimproveri a Peppino Forte di non aver impedito la riduzione dei collegi provinciali nel vastese: Questo era il compito dei consiglieri di maggioranza di questo territorio: chi sta all'opposizione non smuove un chiodo anche se piange in greco....E che significa l'equazione Progetto Sigma Siv (diciamo così) riduzione dei collegi? L'eventuale nascita di "Vasto 2" ridurrebbe la popolazione di Vasto? Paolo, sai scrivere di meglio quando non ti fa velo il pregiudizio ideologico. Con affetto.

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  2. Vedi caro Nicolangelo, ho usato la metafora "latte versato" perchè si poteva parlare prima non dopo. Si sarebbe sollevata una azione popolare come in altri casi e forse si sarebbero ottenuti risultati differenti. Dopo tutto Vasto ed il vastese sono un ampio serbatoio di voti. Poi se leggi bene ho preso esempi di "nullità" sia a destra che a sinistra e ho dato una mia chiave di lettura.Il chiodo non si "smuove col pianto ma con le martellate o con la tenaglia si.
    Il progetto Sigma Siv è un esempio di programmazione sbagliata sul quale il Consiglio Comunale non può prendere decisioni affrettate. Bisoggna approfondire, approfondire ed approfondire. Io non perderò mai occasione per evidenziare la "repentina" volontà di approvare questo progetto, non basata su una programmata pianificazione territoriale ma dettata dall'improvvisazione. Proprio da chi voleva ridurre il cemento sul nostro territorio. E potrei continuare. So scrivere di meglio quando non tocco "certe corde"? Eppure dovresti ... capire.

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  3. Caro Nicolangelo, a conferma che quello che dici tu è sbagliato mentre io dico il giusto riporto le parole del Consigliere D'Amico:

    se, nella delibera di giunta, si fa espresso riferimento alla possibilità di rivisitazione dopo il censimento generale del 2011 lo è proprio perché, i gruppi di centro – sinistra, nell’unico momento vero di confronto di merito che c’è stato, la riunione dell’ufficio di presidenza, hanno voluto con fermezza convinta questa determinazione.”

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