Le troppe domande alle quali Tagliente non risponde
Tanta buona musica, poesie splendide. Ma anche dubbi, che vanno chiariti. È molto tempo che chiedo a Tagliente contezza di certi piccoli, interessanti particolari. Non ho avuto risposta, motivo per il quale continuo a fare domande, sempre le stesse.
Continuerò fino a quando l’ex sindaco mi risponderà e lo farò con insistenza sempre maggiore man mano che ci avvicineremo alla data del voto per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale. Sarà la mia personalissima campagna elettorale, convinto come sono che un politico non possa partecipare ad una competizione, a qualsiasi titolo, anche in quarta fila, se non sia in grado di ostentare la assoluta moralità. Qui, a scanso di equivoci, rileva esclusivamente l’etica politica.
Tagliente, dunque, con la sua associazione culturale L’Argonauta, nome impegnativo e glorioso. Siamo nell’estate del 2008: la canicola da collasso cardio-circolatorio non risparmia nemmeno l’interno del maschio caldoresco, dove ha luogo la serata dannunziana.
Domande:
• chi ha sistemato sedie e addobbi nel cortile del castello?
• è stato denunciato al fisco l’introito derivante dalla vendita dei biglietti? (l’ingresso era a pagamento)
• la Regione Abruzzo, che ha elargito un generoso sovvenzionamento, sapeva che l’organizzatore, appunto, faceva affidamento su una somma percepita dal pubblico partecipante?
• Tagliente è in grado di dire quanto ha ricevuto dalla Regione ed esibire documentazione fiscale di pari importo riferentesi ai pagamenti a favore dei fornitori?
• in altri termini, come è stata utilizzata la sovvenzione regionale?
• l’artigiano che curò l’installazione dell’impianto microfonico (Punto Musica) è stato pagato?
• è vero che, nell’ambito del generoso contributo regionale, una persona di fiducia, munita di delega all’incasso, ritirò presso un istituto bancario, con sede a Vasto, in viale Giulio Cesare, una somma di 4.500 euro in banconote da 50 euro?
• come è stata utilizzata questa somma? (per pagare i fornitori, come sarebbe stato giusto?)
• all’indomani, chi ha provveduto a liberare il cortile del castello dalle sedie e dagli addobbi?
Queste sono le domande alle quali Tagliente, anche nel suo interesse, dovrebbe rispondere per chiarire i tanti aspetti della vicenda.
Tanta buona musica, poesie splendide. Ma anche dubbi, che vanno chiariti. È molto tempo che chiedo a Tagliente contezza di certi piccoli, interessanti particolari. Non ho avuto risposta, motivo per il quale continuo a fare domande, sempre le stesse.
Continuerò fino a quando l’ex sindaco mi risponderà e lo farò con insistenza sempre maggiore man mano che ci avvicineremo alla data del voto per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale. Sarà la mia personalissima campagna elettorale, convinto come sono che un politico non possa partecipare ad una competizione, a qualsiasi titolo, anche in quarta fila, se non sia in grado di ostentare la assoluta moralità. Qui, a scanso di equivoci, rileva esclusivamente l’etica politica.
Tagliente, dunque, con la sua associazione culturale L’Argonauta, nome impegnativo e glorioso. Siamo nell’estate del 2008: la canicola da collasso cardio-circolatorio non risparmia nemmeno l’interno del maschio caldoresco, dove ha luogo la serata dannunziana.
Domande:
• chi ha sistemato sedie e addobbi nel cortile del castello?
• è stato denunciato al fisco l’introito derivante dalla vendita dei biglietti? (l’ingresso era a pagamento)
• la Regione Abruzzo, che ha elargito un generoso sovvenzionamento, sapeva che l’organizzatore, appunto, faceva affidamento su una somma percepita dal pubblico partecipante?
• Tagliente è in grado di dire quanto ha ricevuto dalla Regione ed esibire documentazione fiscale di pari importo riferentesi ai pagamenti a favore dei fornitori?
• in altri termini, come è stata utilizzata la sovvenzione regionale?
• l’artigiano che curò l’installazione dell’impianto microfonico (Punto Musica) è stato pagato?
• è vero che, nell’ambito del generoso contributo regionale, una persona di fiducia, munita di delega all’incasso, ritirò presso un istituto bancario, con sede a Vasto, in viale Giulio Cesare, una somma di 4.500 euro in banconote da 50 euro?
• come è stata utilizzata questa somma? (per pagare i fornitori, come sarebbe stato giusto?)
• all’indomani, chi ha provveduto a liberare il cortile del castello dalle sedie e dagli addobbi?
Queste sono le domande alle quali Tagliente, anche nel suo interesse, dovrebbe rispondere per chiarire i tanti aspetti della vicenda.
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