Alla richiesta degli abitanti di un quartiere periferico, il sindaco risponde con la “speculazione edilizia autorizzata”
Gli abitanti del Villaggio Siv protestano per la messa in vendita di proprietà comunali esistenti in questa zona, ritenendo che con questa azione, l’amministrazione Comunale abbandoni ulteriormente il quartiere. A questi abitanti che, a dir loro, si sentono trascurati per via della mancanza di trasporto pubblico, di mancanza di manutenzione, di decoro urbano e di viabilità, il sindaco invece di rispondere con argomenti inerenti servizi sociali, risponde con un “Piano Integrato” privato.
Ma quali fini sociali può avere la realizzazione di un insediamento distante dal centro cittadino diversi chilometri?
Mi si dirà che in quell’area sorgerà il nuovo ospedale.
Sembra quantomeno strano che nasca un “ambito” intorno ad un “servizio”, prima ancora che questo “servizio” sia nato. E poi, visto che l’ospedale esistente deve essere spostato, principalmente perché ormai è collocato nel centro cittadino con tutti i problemi che questa collocazione genera, non è fantasioso pensare che, già prima che questo nosocomio venga costruito, si troverà ad avere gli stessi problemi logistici dell’attuale: viabilità, parcheggi ecc.
Inoltre, il costo per la collettività inerente tutti i servizi necessari per questo nuovo “quartiere periferico” da chi sarà sostenuto? Non solo il costo per le infrastrutture ma anche e soprattutto dei servizi necessari: Trasporto pubblico, nettezza urbana, smaltimento rifiuti, gestione delle acque bianche e delle acque nere, manutenzioni ecc.
Qualche cittadino del Villaggio Siv ha parlato di secessione. Certo, sarebbe “semplice” giustificarne il senso. Perché una mamma dovrebbe portare il bambino a scuola a Vasto, quando è molto più vicina la scuola di San Salvo? E quanto costerebbe invece lo scuolabus per portare il bambino a Vasto? Questi sono solo degli esempi. Inoltre questa idea risponde al disegno di “qualcuno”, tuttavia si potrebbe cadere nel campanilismo se si toccasse ora questo tasto, quindi sarà il caso di sollevare un “dubbio” alla volta.
Per ora si vuole segnalare che, con il pretesto di risolvere il problema degli abitanti del Villaggio Siv, sembra, si voglia giustificare l’approvazione del “progetto” Sigma Siv (una volta si chiamava così). Ma non doveva essere questa l’Amministrazione Comunale che doveva frenare lo scempio edilizio posto in essere dalle Amministrazioni precedenti?
Francescopaolo D'Adamo
Gli abitanti del Villaggio Siv protestano per la messa in vendita di proprietà comunali esistenti in questa zona, ritenendo che con questa azione, l’amministrazione Comunale abbandoni ulteriormente il quartiere. A questi abitanti che, a dir loro, si sentono trascurati per via della mancanza di trasporto pubblico, di mancanza di manutenzione, di decoro urbano e di viabilità, il sindaco invece di rispondere con argomenti inerenti servizi sociali, risponde con un “Piano Integrato” privato.
Ma quali fini sociali può avere la realizzazione di un insediamento distante dal centro cittadino diversi chilometri?
Mi si dirà che in quell’area sorgerà il nuovo ospedale.
Sembra quantomeno strano che nasca un “ambito” intorno ad un “servizio”, prima ancora che questo “servizio” sia nato. E poi, visto che l’ospedale esistente deve essere spostato, principalmente perché ormai è collocato nel centro cittadino con tutti i problemi che questa collocazione genera, non è fantasioso pensare che, già prima che questo nosocomio venga costruito, si troverà ad avere gli stessi problemi logistici dell’attuale: viabilità, parcheggi ecc.
Inoltre, il costo per la collettività inerente tutti i servizi necessari per questo nuovo “quartiere periferico” da chi sarà sostenuto? Non solo il costo per le infrastrutture ma anche e soprattutto dei servizi necessari: Trasporto pubblico, nettezza urbana, smaltimento rifiuti, gestione delle acque bianche e delle acque nere, manutenzioni ecc.
Qualche cittadino del Villaggio Siv ha parlato di secessione. Certo, sarebbe “semplice” giustificarne il senso. Perché una mamma dovrebbe portare il bambino a scuola a Vasto, quando è molto più vicina la scuola di San Salvo? E quanto costerebbe invece lo scuolabus per portare il bambino a Vasto? Questi sono solo degli esempi. Inoltre questa idea risponde al disegno di “qualcuno”, tuttavia si potrebbe cadere nel campanilismo se si toccasse ora questo tasto, quindi sarà il caso di sollevare un “dubbio” alla volta.
Per ora si vuole segnalare che, con il pretesto di risolvere il problema degli abitanti del Villaggio Siv, sembra, si voglia giustificare l’approvazione del “progetto” Sigma Siv (una volta si chiamava così). Ma non doveva essere questa l’Amministrazione Comunale che doveva frenare lo scempio edilizio posto in essere dalle Amministrazioni precedenti?
Francescopaolo D'Adamo
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSto seguendo poco questa vicenda onestamente...
RispondiEliminaQuindi ogni cosa che potrei dire, la dico con rispetto e delicatezza, vivendo anche io in una zona non centrale, mi rendo conto di cosa significa, specialmente se si hanno figli giovanissimi... le palestre, le giostrine, le feste, le uscite con gli amichetti di scuola, sono sempre limitate e condizionate..
Ma non vorrei cadere nella pretesa di avere le stesse opportunità di chi vive in centro oppure alla marina: sarebbe favoloso, ma di certo troppo oneroso per ogni comune... Mi rendo conto, ospedale a parte, che ogni cosa, vivendo fuori mano si amplifica, se poi non si hanno mezzi per spostarsi autonomamente queste situazioni raddoppiano: io se devo prendere un autobus, che non sia degli studenti, credo che ne passi uno solo, ma menomale che passa fin sotto casa, devo fare almeno 500 o 600 metri di strada provinciale parzialmente illuminata per raggiungere la fermata più vicina, e sono anche "fortunata"... la domenica ed i festivi, posso contare sull'autobus degli operai...
Ma se ho soldini da spendere, ho un bel supermercato che posso raggiungere a piedi... se non piove troppo, altrimenti c'è sempre la strada... Non cito Gaber, descrivo il mio quetriere e mi riferisco al dover camminare su una strada provinciale parzialmente illuminata.
Un tempo, la periferia era dei ceti medio bassi, poi divenne per i ceti alti ed i centri storici per i ceti mediobassi, poi ci fu un inversione di tendenza... Adesso è un tuttuno chi è in periferia o in centro ed è di ceto medio basso: si attacca, ma di più chi è in periferia...
Certo, basterebbero due o tre navette che funzionino per queste situazioni, non gratuite, ma di certo con tariffe differenziate a seconda dei casi, magari anche con assistente a bordo, come con il bussino scolastico... 5 o 6 autisti e 5 assistenti che si altrenano tra loro, 2 navette che racchiudano l'intero territorio cittadino, per ogni città, per l'intera giornata... ma ci vorrebbe un coordinamento con tutte le strutture educative e ricreative, sia private che pubbliche...
Chiedo scusa, il freddo, mi stuzzica la fantasia...
Una cosa è certa: l villaggio Siv è abbandonato a se stesso. Grazie per il tuo commento.
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