martedì 16 novembre 2010

“E’ FINITO IL TEMPO DELLE PROMESSE, E’ INIZIATO QUELLO DEGLI IMPEGNI”

Vasto verso il voto. Intervista a Massimo Desiati

Massimo, ci conosciamo da quando portavamo i calzoni corti, per la precisione i calzoni della divisa degli Scouts. Ti ricordi? Sono passati 40 anni. Allora, da capo scout a sindaco?

Un passaggio nella “strada”. Ricordi il concetto di “capo”? Il “primus inter pares”. Bene, la strada continua.

Se dovessi spiegare, in edizione Bignami, il tuo “Progetto” ad un 18enne che si accinge a votare per la prima volta?

Bignami… le nozioni… (sigh!) La cultura si sedimenta ed un 18enne ha la fortuna di poterla cominciare a sedimentare senza devianze. E questo lo deve sapere. Saperlo, per lui, è il primo punto del “Progetto”! Libertà intellettuale.

A un novantenne?

Nulla da insegnare. Sarei lusingato se avesse voglia di considerarlo. Gli direi che il “Progetto per Vasto” serve per le future generazioni e che i luoghi della sua vita sarebbero tramandati perché suoi.

A uno che abita a Punta Penna?

Che lo sforzo è quello di riconoscergli tutti i diritti del concittadino che vive all’interno delle mura.

I tuoi prossimi passi? Nell’ultimo incontro sei stato molto preciso…

Scadenze organizzative, coinvolgimento popolare e degli ambienti della politica vastese matura. Il resto… ancora top secret…

Ti stai muovendo al di fuori dei partiti, anche quelli di centro-destra, che dovrebbero essere, immagino, i tuoi naturali alleati. Però il Pdl presenterà, sicuramente, un suo candidato sindaco. A quel punto, le cose si complicheranno.

Se così fosse, per loro si complicheranno, sì. Il PdL sta perdendo un’opportunità per motivi esclusivamente personalistici ed il suo elettorato se n’è accorto.

Dove pensi di “pescare” i voti? Tra gli scontenti, tra le associazioni, a destra, a sinistra, tra quella metà di cittadini che non vota?

Io non “pesco”, chiedo di amministrare la città. Tra i Vastesi, punto!

I tuoi incontri, finora, hanno fatto registrare il pienone. Cominciamo bene…

E’ passato un nuovo “metodo” di proporre. E’ finito il tempo delle promesse, è iniziato quello degli impegni, delle strategie di Politica amministrativa, degli obiettivi da cogliere. E’ questo quello che ha fatto riempire le sale. E, forse, anche un po’ di credibilità.

Senti, Massimo, più di una volta ho scritto su Il Taglio a proposito della inciviltà di chi sporca le strade cittadine, i giardini, gli spazi pubblici, lasciando per terra ogni genere di rifiuti. Non parliamo poi degli escrementi dei cani. Che cosa può fare la politica? Che cosa pensi di poter fare concretamente?

Si chiama tolleranza zero, mi pare. L’educazione è un lento e progressivo crescere in civiltà e si parte dall’esempio, anche quello dato dai pubblici amministratori. I mezzi? I vigili si chiamano… “urbani”, bene, buon lavoro. Una città resta pulita quando si mantengono puliti i suoi muri, il suo patrimonio pubblico, il suo verde ecc. Pazienza, educazione e sensibilizzazione.

Che campagna elettorale prevedi? Scontri duri, duelli all’ultimo sangue?

Ognuno la imposterà come crede e come la propria indole ispira. Per quanto ci riguarda, parleremo del “Progetto” e resterà deluso chi ci vorrà tirare in risse da bar. Ogni altro atteggiamento diverso sarà solo per legittima difesa.


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