martedì 16 novembre 2010

“SCONTRO” DI CIVILTA’

Reperto padano

Quell’anno, l’Azienda Energetica Municipale di Cremona rivoltò un intero quartiere, quello che coincide con la parrocchia di San Michele Arcangelo, nonché con l’insediamento dei Longobardi. Il lavoro degli operai della Municipalizzata, durato mesi, portò alla luce tubature da sottoporre a manutenzione e condutture da risistemare. Niente altro. Un po’ diversa la situazione in altri quartieri della Città, sovrapposti, nel corso dei secoli, alla città romana: immancabilmente, il rifacimento di una strada, la ristrutturazione di una casa, o lo sbancamento propedeutico ad un lavoro di edilizia, facevano riaffiorare, e penso facciano riaffiorare tuttora, resti di ville romane e reperti. Bene, l’ennesimo rinvenimento di vestigia romane fu accompagnato dall’interrogazione al sindaco da parte di un consigliere della Lega, il quale chiedeva la certificazione che trattavasi di resti padani, giammai targati SPQR. Così riportò il quotidiano La Provincia.


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