Saltando di qua e di là, c’è anche il tempo di mandare segnali di fumo al governatore
È uno di quei casi in cui, per riconquistare la verginità perduta, bisogna essere più lealisti del re. Il “pezzo” è duro, pesantemente critico, al pari di un macigno. Con un discorso coerente ed efficace, si accusa Fini in merito alle vicende di queste ultime ore, che, da un momento all’altro, possono portare alla caduta del governo e alle elezioni anticipate. Ma chi è l’estensore dell’elzeviro, da quale pulpito viene la predica? L’acronimo “Gittì” rimanda, salvo errori di interpretazione, a Giuseppe Tagliente, direttore del quotidiano, infaticabile frequentatore di tutti i partiti e movimenti, un “ex tutto”, ex Alleanza Nazionale poi passato a Forza Italia, candidato, alle ultime regionali, nel listino e poi approdato, con un colpo di teatro, in Rialzati Abruzzo dove, in splendida solitudine, al prezzo di 1.865 euro in più al mese, è rimasto fino a qualche settimana fa, per approdare finalmente al gruppo del Pdl. La ciliegina sulla torta, però, è rappresentata da quel nome, il nome di Tagliente, apparso sul sito di Generazione Italia fra gli aderenti all’allora nascente partito finiano. Ecco quindi che la critica odierna ha una valenza di pubblica catarsi, di necessaria apostasia finalizzata a rassicurare gli attuali compagni di cordata, a cominciare da Chiodi, che lo ha accolto obtorto collo. Ma, si sa, di questi tempi un voto in più fa sempre comodo. In attesa del prossimo cambio di biancheria.
Giacinto Zappacosta
È uno di quei casi in cui, per riconquistare la verginità perduta, bisogna essere più lealisti del re. Il “pezzo” è duro, pesantemente critico, al pari di un macigno. Con un discorso coerente ed efficace, si accusa Fini in merito alle vicende di queste ultime ore, che, da un momento all’altro, possono portare alla caduta del governo e alle elezioni anticipate. Ma chi è l’estensore dell’elzeviro, da quale pulpito viene la predica? L’acronimo “Gittì” rimanda, salvo errori di interpretazione, a Giuseppe Tagliente, direttore del quotidiano, infaticabile frequentatore di tutti i partiti e movimenti, un “ex tutto”, ex Alleanza Nazionale poi passato a Forza Italia, candidato, alle ultime regionali, nel listino e poi approdato, con un colpo di teatro, in Rialzati Abruzzo dove, in splendida solitudine, al prezzo di 1.865 euro in più al mese, è rimasto fino a qualche settimana fa, per approdare finalmente al gruppo del Pdl. La ciliegina sulla torta, però, è rappresentata da quel nome, il nome di Tagliente, apparso sul sito di Generazione Italia fra gli aderenti all’allora nascente partito finiano. Ecco quindi che la critica odierna ha una valenza di pubblica catarsi, di necessaria apostasia finalizzata a rassicurare gli attuali compagni di cordata, a cominciare da Chiodi, che lo ha accolto obtorto collo. Ma, si sa, di questi tempi un voto in più fa sempre comodo. In attesa del prossimo cambio di biancheria.Giacinto Zappacosta
Io non so se è vero, ma la notizia ha del clamoroso: più di Tagliente un altro vastese si appresterebbe a cambiare biancheria. Già ex democristiano ed ex UDC, poi in Rialzati Abruzzo e quindi PDL, ovvero Antonio (per gli amici Tonino)Prospero, starebbe vicino ai Finiani e, soprattutto, vicino all'Assessorato Regionale alla Sanità (lui si smermisce: "solo se me lo chiede il partito", perchè preferirebbe "fare il Sindaco", di Vasto naturalmente. (v. Vastoweb)
RispondiEliminaProspero è il prossimo assessore alla sanità della regione. E' sicuro.
RispondiEliminaCome è possibile che si verifichi, che accada...come è possibile che la politica regionale si sia ridotta così? I Consiglieri regionali del centro destra, Tagliente per esempio, come fanno ad accettare questo insulto.
RispondiEliminaAttendo la notizia ufficiale: non ho parole!!!
Potrebbe essere che i due consoli si dividano il territorio: a me l'assessorato alla Regione, a te il Comune. Ciao.
RispondiEliminaMa nessun Console Romano ha mai pensato di esserlo per tutta la vita...........
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