Un interessante spunto da Camminando insieme
Leggo su Camminando insieme, il mensile edito dall’amico Gino Marcello, un interessante articolo, molto documentato, del direttore Luigi Spadaccini. Si parla, soprattutto si ragiona, del famoso porticciolo turistico che dovrebbe sorgere in località Trave. Possibilità di sviluppo, di rilancio per l’economia locale, esangue al pari di quella nazionale, o scempio ambientale? I 362 posti barca, previsti nel progetto presentato dalla società Inporto srl di Termoli, fanno discutere. Intanto, le associazioni ambientalistiche hanno detto la loro e le eccezioni sollevate, nota l’amico Spadaccini, che vanno dalla violazione di vincoli idrogeologici e archeologici al rischio di erosione del litorale, hanno un loro fondamento. A questo punto, il discorso di amplia e pone domande sulle quali vale la pena riflettere: il progetto diventa così l’occasione per soffermarsi sulle potenzialità turistiche del territorio, sulla sua adeguatezza in termini di “infrastrutture viarie ed idriche, i trasporti, le politiche dei prezzi, ad esempio”. In altri termini: costruito ed avviato il porticciolo turistico, siamo sicuri, tanto per dirne una, che gli utenti, dopo aver attraccato, saranno invogliati da un servizio di collegamento efficiente a fare tappa a piazza Rossetti, a frequentare i bar e i ristoranti del centro? O lo scalo di località Trave rimarrà una cattedrale nel deserto, avulsa dal contesto cittadino? Un punto come un altro dell’Adriatico dove prendere pigramente il sole per qualche ora. Se questa è la prospettiva, verrebbe da aggiungere, meglio farne a meno.
Leggo su Camminando insieme, il mensile edito dall’amico Gino Marcello, un interessante articolo, molto documentato, del direttore Luigi Spadaccini. Si parla, soprattutto si ragiona, del famoso porticciolo turistico che dovrebbe sorgere in località Trave. Possibilità di sviluppo, di rilancio per l’economia locale, esangue al pari di quella nazionale, o scempio ambientale? I 362 posti barca, previsti nel progetto presentato dalla società Inporto srl di Termoli, fanno discutere. Intanto, le associazioni ambientalistiche hanno detto la loro e le eccezioni sollevate, nota l’amico Spadaccini, che vanno dalla violazione di vincoli idrogeologici e archeologici al rischio di erosione del litorale, hanno un loro fondamento. A questo punto, il discorso di amplia e pone domande sulle quali vale la pena riflettere: il progetto diventa così l’occasione per soffermarsi sulle potenzialità turistiche del territorio, sulla sua adeguatezza in termini di “infrastrutture viarie ed idriche, i trasporti, le politiche dei prezzi, ad esempio”. In altri termini: costruito ed avviato il porticciolo turistico, siamo sicuri, tanto per dirne una, che gli utenti, dopo aver attraccato, saranno invogliati da un servizio di collegamento efficiente a fare tappa a piazza Rossetti, a frequentare i bar e i ristoranti del centro? O lo scalo di località Trave rimarrà una cattedrale nel deserto, avulsa dal contesto cittadino? Un punto come un altro dell’Adriatico dove prendere pigramente il sole per qualche ora. Se questa è la prospettiva, verrebbe da aggiungere, meglio farne a meno.
Caro Giacinto, ti ringrazio per le parole che spendi per il mio periodico, ma, se mi consenti, vorrei aggiungere qualcosa a quanto hai esposto. Ovvero...la mia riflessione punta anche a stimolare certe prese di posizione. Ormai si è compreso che il porticciolo s'ha da fare ed allora, anzichè andare come al solito muro contro muro, credo sia meglio discuterne in tempo tutti assieme (politici, imprenditori, marineria,associazioni ambientaliste) e scegliere un'opportuna location tenendo presente le problematiche che ho sollevato anche nel mio articolo. D'altronde, per una città "votata al turismo", come i nostri amministratori bipartizan amano ripetere, che senso ha ingessare totalmente 20 km di costa? Ritengo che una giusta mediazione sia a questo punto necessaria tra le esigenze di chi vuole investire e quelle di chi vuole tutelare l'ambiente...ti ringrazio ancora e ti saluto cordialmente
RispondiEliminaLuigi Spadaccini
I nostri progenitori, che erano saggi, avevano costruito il porto a San Nicola. Quella località, un tempo distante dal centro abitato, oggi è abbastanza baricentrica e con l'attuale bretella stradale si arriva in centro in un attimo. Perchè nessuno ci pensa a ricostruire quel vecchio porto, approdo di un Papa, che non dovrebbe avere le controindicazioni di località Trave?
RispondiEliminaGrazie, ragazzi. Spunti molto interessanti.
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