La parola agli sconfitti. Se ne parla in un convegno (molto interessante, sotto tutti i punti di vista).
Non è da tutti soffermarsi sulle ragioni degli sconfitti. In questo clima da orgia patriottarda che abbiamo vissuto fino a ieri, manca il riferimento, che dovrebbe essere doveroso, ai vinti, ai Duosiciliani (o Napoletani che dir si voglia), vittime predestinate di una carneficina senza precedenti. E parlo della popolazione civile. La storiografia ufficiale, consolidatasi in 150 anni e più, è divenuta luogo comune, un luogo immateriale dove, tanto per dirne una,“burocrazia borbonica” (che invece è savoiarda) rimanda a ciò che di peggio avviene negli androni delle sedi ministeriali. Nessuna parola sui campi di concentramento organizzati dai “fratelli liberatori” (celebre quello di Fenestrelle, in Piemonte: "L'uomo non vale per quello che è ma per quello che produce" vi si legge ancora oggi, come anticipazione di un motto ben più conosciuto, scritto in tedesco), sugli stupri di massa (Concettina Biondi, anni 15, ne subì, dinanzi al padre, ben quindici, da altrettanti bersaglieri; il sedicesimo, messosi diligentemente in fila, non poté soddisfare la propria bestialità perché la ragazza morì di crepacuore), 800mila morti, una economia distrutta, 54 paesi rasi al suolo, le rapine (come nel caso del prestito “forzoso” che Garibaldi ottenne in Napoli, a vantaggio dei propri figli, e che non onorò mai). Insomma, un atteggiamento, quello dei Piemontesi, improntato alla conquista.
Unica voce fuori dal coro è quella di Quiquotidiano, che presenta, a partire da oggi, un convegno sull’unità d’Italia vista, possiamo dire, dalla parte di chi non ha voce. Però…
C’è un “però”, che ci risveglia e ci scuote da quella atmosfera di idealità che tanto ci piacerebbe condividere. D’altra parte, siamo in campagna elettorale. Il convegno è patrocinato dal Consiglio regionale d’Abruzzo. Allora, io vorrei sapere:
1. a quanto ammonta l’eventuale sovvenzione pubblica
2. quali costi va a coprire questa sovvenzione.
Giacinto Zappacosta
pubblicato su piazzarossetti.it scorsa sett.
Non è da tutti soffermarsi sulle ragioni degli sconfitti. In questo clima da orgia patriottarda che abbiamo vissuto fino a ieri, manca il riferimento, che dovrebbe essere doveroso, ai vinti, ai Duosiciliani (o Napoletani che dir si voglia), vittime predestinate di una carneficina senza precedenti. E parlo della popolazione civile. La storiografia ufficiale, consolidatasi in 150 anni e più, è divenuta luogo comune, un luogo immateriale dove, tanto per dirne una,“burocrazia borbonica” (che invece è savoiarda) rimanda a ciò che di peggio avviene negli androni delle sedi ministeriali. Nessuna parola sui campi di concentramento organizzati dai “fratelli liberatori” (celebre quello di Fenestrelle, in Piemonte: "L'uomo non vale per quello che è ma per quello che produce" vi si legge ancora oggi, come anticipazione di un motto ben più conosciuto, scritto in tedesco), sugli stupri di massa (Concettina Biondi, anni 15, ne subì, dinanzi al padre, ben quindici, da altrettanti bersaglieri; il sedicesimo, messosi diligentemente in fila, non poté soddisfare la propria bestialità perché la ragazza morì di crepacuore), 800mila morti, una economia distrutta, 54 paesi rasi al suolo, le rapine (come nel caso del prestito “forzoso” che Garibaldi ottenne in Napoli, a vantaggio dei propri figli, e che non onorò mai). Insomma, un atteggiamento, quello dei Piemontesi, improntato alla conquista.Unica voce fuori dal coro è quella di Quiquotidiano, che presenta, a partire da oggi, un convegno sull’unità d’Italia vista, possiamo dire, dalla parte di chi non ha voce. Però…
C’è un “però”, che ci risveglia e ci scuote da quella atmosfera di idealità che tanto ci piacerebbe condividere. D’altra parte, siamo in campagna elettorale. Il convegno è patrocinato dal Consiglio regionale d’Abruzzo. Allora, io vorrei sapere:
1. a quanto ammonta l’eventuale sovvenzione pubblica
2. quali costi va a coprire questa sovvenzione.
Giacinto Zappacosta
pubblicato su piazzarossetti.it scorsa sett.
Nessun commento:
Posta un commento