lunedì 6 giugno 2011

I ROMPICOGLIONI / 3

È una piccola rubrica avente ad oggetto la categoria sociale dei rompicoglioni. Non tratterò di Gabriele Cerulli, Giovanni Spinelli e di me, tre noti rompicoglioni (nel caso mio c’è l’aggravante dell’età: difatti sono Cana Culex), ma della vasta gamma dei personaggi in cerca d’autore. L’autore da scocciare.

Lo sfascia-fidanzamenti
Non sapremo mai cosa lo muova nell’intimo, se la volontà di mettersi al posto tuo, se la incapacità intrinseca di tenere a freno la lingua, se il rompicoglionismo allo stato puro, quello che non conosce confini e che non ha bisogno di motivazioni. La scena si svolge in un ristorante, mentre consumi una frugale pasto con la signora che corteggi. Inutile dire che l’incontro, frutto di signorili ma insistenti pressioni, è la premessa, il presupposto, così almeno speri, di ulteriori e più significativi colloqui con la leggiadra donna. La quale, detto per inciso, sembra essere ben disposta, favorevolmente intenzionata. Ma poi, come fai a dirlo? Comunque, la cosa procede sul binario giusto, mentre un dolce e piacevole stordimento si impossessa di te (che sia l’amore? o forse la pressione bassa dovuta all’età?). “Siete fidanzati”: la voce proviene dalla porta d’ingresso del locale, che il rompicoglioni di turno ha appena varcato. Tutti gli avventori guardano la coppia, la coppia di cui tu sei parte integrante: la frittata è bella che fatta, la signora è in evidente imbarazzo, che a sua volta produce imbarazzo nel tuo animo. Non puoi reagire, perché esporresti la dama, più di quanto non lo sia, alla morbosa attenzione dell’uditorio. Non ti resta che pagare facendo finta di niente. Uscendo, con la signora, sei costretto a salutare il rompicoglioni.

(riproduzione vietata)

2 commenti:

  1. Ed io che pensavo che questo era un ruolo decisamente riservato alle suocere... Solitamente di solo uno dei due, ma alcune volte capita di entrambi, e li il gioco si fa davvero duro...
    P.S.
    anche in questo caso si è quasi costretti a salutare la rompicoglioni... :)
    Quel genere descritto nell'articolo, solitamente, lo definisco allo stesso modo, ma senza il rompi che lo precede.
    maria

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