
Le parole del capogruppo del Pd, Francesco Menna, sono sincere. In una nota, nell’esprimere soddisfazione per l’insediamento delle commissioni consiliari, si spinge molto oltre, ad elencare le cose da fare: belle idee, bei progetti, a cominciare dalla “definizione del Piano Strategico Vasto - San Salvo”. La domanda, però, nasce irrefrenabile, più che spontanea. Alle perplessità dà corpo un breve ma significativo commento di Nicolangelo D’Adamo, per quelli della mia generazione, semplicemente, il Preside.: “Voglio molto bene a Francesco e sono sicurissimo della sua onesta intellettuale. Perciò mi permetto di chiedergli quando il nostro partito, il PD, ha desiso le belle cose che ci racconta l'articolo, visto che non si riunisce dalle elezioni amministrative?”. Me arispunnije, adesso prova un po’ a rispondere alle obiezioni. Al di là della questione specifica, un piccolo sforzo induttivo ci restituisce un partito, nel caso specifico il Pd vastese, privo di confronto interno, un po’ imbalsamato nelle anchilosate strutture verticistiche. Eppure si tratta di un partito che riesce a vincere e a governare la Città, in ciò indubbiamente favorito dalla inconsistenza, a livello locale, dell’altro grande partito nazionale, quel Pdl commissariato e in perenne attesa di tempi migliori. Anzi, in attesa del congresso cittadino che celebrerà il ritorno in pompa magna dei signori delle tessere, di quel potere prostatico mai tramontato.
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