Ricevo da un lettore
Quella
che voglio raccontare è la storia di una azienda di trasporto pubblico nata nel dopo
-guerra dall'omonima famiglia. Un’ azienda che anno dopo anno è cresciuta riuscendo a conquistare
una grande fetta di mercato con le sue linee regionali, ABRUZZESI,MOLISANE,
CAMPANE e linee MINISTERIALI con ROMA e NAPOLI. Il
tutto gestito solo dal titolare che
riusciva a controllare circa una ottantina di dipendenti,titolare che a quanto
ricordi non aveva nessun titolo di studio. L'azienda è stata gestita dalla
famiglia fino al 1° DICEMBRE 2004 quando l'ARPA
ha rilevato 85% del capitale diventando così proprietario ed il restante 15% era rimasto alla famiglia CERELLA. Così
inizia il declino dell'azienda, dal 2004 ad oggi si sono succeduti TRE
presidenti con altrettanti CdA
che non sono mai riusciti a far decollare questa azienda. Con
l'entrata di ARPA si è creato uno scenario diverso,dove prima gestiva tutto
solo il titolare, poi si e creata una
coalizione tra dipendenti anziani, molti di loro sono parenti ( cugini,
cognati,fratelli, mogli,mariti), che riesce a controllare tutti i passaggi dell'azienda e fare in modo di avere la
situazione sotto controllo, tutto questo è possibile perché il CdA non è
presente in azienda ma risiede in ARPA, l'unico (ostacolo) rimane un delegato
del presidente che arriva da CHIETI due /tre volte alla settimana,ed un
Direttore d'Esercizio vittima e carnefice
anche lui di questa parentopoli aziendale dove ricopre un ruolo molto marginale in quanto è anche
responsabile tecnico eccc.. eccc..Tutto questo ha creato negli ultimi anni una
situazione di assoluto declino, dal 2004 ad oggi si sono registrati ben sette
bilanci passivi senza che nessuno riuscisse a trovare una
soluzione ai problemi aziendali .Con il
passare del tempo l'azienda inizia a vendere parte delle quote azionarie
passando dall’ 85% iniziale al 51% attuali, questo per effetto di una politica
di riduzione dei costi aziendali, così facendo di contro anche la famiglia
Cerella vende il suo 15% non avendo più interessi a rimanere in quota vettore,
quote che sono state cosi ripartite: ARPA- 51.58%,
DI FONZO spa- 18.76%, DI CARLO BUS srl-11.33% , PASSUCCI VIAGGI-11.33%,
DI GIACOMO srl -4% , COSTANTINI srl-1%, CIVITARESE srl 1%, JACOVETTI sas-1%.
Questi dati sono stati presi dal sito di AUTOSERVIZI CERELLA.La domanda che
sorge spontanea é questa: può un’ azienda di trasporto pubblico mettersi in
società con vettori concorrenti ? Come si possono risanare i bilanci quando
dentro la tua società ci sono vettori che effettuano le tue stesse linee sia
regionali che ministeriali? Possibile
che un gruppo di laureati non riesce a risanare un’ azienda come "CERELLA"?
Forse era meglio il vecchio proprietario che senza nessun titolo di studio era
riuscito a crearsi un impero di tutto rispetto, ora distrutto.
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