Hanno rinviato a dopo le elezioni
amministrative la decisione in merito ai rimborsi elettorali (quanto, quando e
a chi) e della riforma elettorale, più volte annunciata, non se ne sa più nulla:
questo per stare solo a due scadenze che anche un incosciente può ritenere non
rinviabili. Intanto i nostri parlamentari si esercitano nel “tiro al piccione” su un
governo certo non immune da colpe, ma pur sempre condizionato da una
maggioranza anomala, alla mercè di ben ventuno gruppi parlamentari pronti a
mettersi di traverso per dimostrare a tutti che esistono.
Orbene: come è possibile che la
maggioranza del Parlamento non capisca che si ridà fiducia ai cittadini, si dà
una ragione ai sacrifici enormi che vengono richiesti dal governo, si dimostra
che lo Stato non è un nemico solo cominciando ad eliminare proprio gli assurdi
privilegi, specie quelli più odiosi, riservati ai parlamentari, e perciò votando immediatamente la riduzione
drastica dei membri del Parlamento ed i loro emolumenti? Cosa deve pensare il
cittadino medio, assediato dal fisco e con uno stipendio sempre più povero, di
fronte ai privilegi di cui godono persino gli ex onorevoli e gli ex Presidenti
dei due rami del Parlamento, con macchina di Stato e segreteria (ma per fare cosa,
santoiddio!)? E’ antipolitica denunciare
l’assoluta mancanza di un qualche tentativo di riduzione dei costi della
politica, se persino la ventilata riduzione degli emolumenti, con il pretesto
che ci sono dei ricorsi, viene accantonata e c’è da giurare che appena si
“calmeranno le acque” ritornerà nella disponibilità degli onorevoli? E’
antipolitica denunciare un regolamento parlamentare che sembra fatto apposta
per far proliferare gruppuscoli insignificanti che hanno il solo scopo di far
lievitare i costi delle Camere? Qualcuno di voi può indicare il contributo dato
alla risoluzione dei problemi nazionali da Fare Italia, Liberaldemocratici, Liberali
per l’Italia, Repubblicani Azionisti, Noi Sud, Io Sud, Popolo e Territorio, Coesione Nazionale,
Forza Sud e poi i classici Altoatesini,
Valdostani, Socialisti, Radicali e Repubblicani tutti gruppuscoli formatisi
dopo le elezioni e per lo più sconosciuti persino ai commessi?
Prendersela con Grillo, pur con
tutta la sua gratuita volgarità, è inutile: è pur sempre un epifenomeno, è una
conseguenza non la causa del degrado politico italiano.
Insomma è inutile gridare “al
lupo al lupo”, agitando lo spettro dell’antipolitica per l’indignazione che
pervade il Paese, se ti scippano oltre venti milioni e non te ne accorgi, se ti
avanzano tanti soldi, regalati dai contribuenti, da poter fare investimenti in
Tanzania e comprare lauree nel mercato albanese senza sentire il dovere di
bloccare immediatamente quell’emorragia di denaro, dato persino a partiti che
non esistono più e a giornali che nessuno legge (quanto ci costa oggi l’“Avanti!” di Avitola, che certo non è
Bissolati?).
Già! Ma come non indignarsi se due rami del
Parlamento votano una legge che dà rimborsi elettorali a Partiti senza eletti anche
dopo che si sono sciolti? Non si dovrebbero interrompere i finanziamenti quando
quei partiti scompaiono o confluiscono in altri partiti? Si finanzia la
politica o il malcostume?
Se poi si pensa che molti di quei
parlamentari si dichiarano cattolici e frequentano anche i sacramenti non resta
che rivolgersi a Padre Amorth per un
esorcismo!
NICOLANGELO D’ADAMO
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