venerdì 25 maggio 2012

LETTERE PERSIANE /2 (IL SOLILOQUIO)



Il contenuto verte sui massimi sistemi e sulla escatologia politica. I destinatari delle missive, dal canto loro, lasciano cadere nel vuoto il cortese invito (“vuoi farne parte?”) e non rispondono. Lo sforzo di Tagliente, attraverso face book, è quello di mettere in piedi l’ennesima armata in vista dell’ennesima, stanca campagna elettorale. Non lo dice chiaramente, non lo esplicita, ma gli amici di fb, raggiunti dall’accattivante messaggio, hanno intuìto senza sforzo, sanno cioè che la foglia di fico del preambolo cultural-taglientizio nasconde la volontà di sbocco poltronico. Presi per il sedere, col loro silenzio raggelante restituiscono pan per focaccia. Non abboccano, e stanno a guardare l’ex sindaco mentre si avvita nei suoi discorsi privi di senso, tutti aria fritta condita con un po’ di vuoto pneumatico. Per la serie “sotto il vestito niente”. D’altra parte, dalle colonne (cadenti) di Qui, il già quotidiano ora settimanale, quello dove campeggia, senza possibilità di intervento ad adiuvandum, la dicitura orripilante “res pubblica” (sì, con due “b”), il Tagliente ci ha abituati ad uscite tempestose, irose e fatuo-barocche. Da ultimo, il nostro, sferrando cazzotti contro il vento, non ha risposto ad una semplice domanda: passi o non passi col Fli? Di più, non risponde ad alcune questioni che sto sottoponendo alla sua attenzione da anni. Ma questo è un altro capitolo sul quale, forse, varrà la pena tornare.




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