martedì 15 maggio 2012

STORIA SEGRETA DEL PAI DI VASTO. SECONDA PUNTATA.


Associazione civica Porta Nuova – Vasto

  


1. Riassunto della prima puntata. Un nostro comunicato del 4 giugno 2010[1] aveva reso pubblica una vicenda nota sino ad allora a pochissimi. La Regione (prima il Comitato Tecnico, poi il Comitato Istituzionale) aveva approvato nel marzo 2010, sulla base di studi presentati da privati –e con un sequestro giudiziario in corso- una proposta di modifica alla cartografia del PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) presentata dal Comune di Vasto. A seguito di ciò una vasta area in località Casarza e Torricella, già classificata “a pericolosità molto elevata” (P3), era divenuta d’un tratto “a moderata pericolosità” (P1), e quindi edificabile.
Le reazioni non si fecero attendere. Si accesero alcune polemiche, ma, da parte dei diretti interessati, furono assunti anche alcuni chiari impegni:
-         da parte del Sindaco: “questa Amministrazione Comunale non rimarrà inerte su questa nuova riperimetrazione [...] tant’è che ha già dato mandato all’ufficio legale di valutare quali azioni può avviare il Comune per contestare la scelta operata dall’Autorità di Bacino” [2].
-         da parte del circolo locale del PRC: “come Partito intendiamo portare avanti le seguenti azioni: ricorso al TAR perché si pronunci sull’iter seguito da tutti gli attori interessati [...]; inviare le carte alla Procura perché indaghi su procedure e responsabilità; chiedere che il Consiglio Comunale si esprima in merito, indirizzando la Giunta a non accogliere ulteriori istanze provenienti da privati”[3].
Neanche uno di essi ci risulta abbia avuto seguito. Il 15 dicembre 2010 la nostra Associazione fece seguire un esposto[4], sul quale le indagini sono ancora in corso. Di seguito la seconda puntata.

2. Nella seduta del 22 luglio 2011 il Comitato Tecnico dell’Autorità di Bacino  esamina e approva una nuova proposta, “avanzata dal Comune di Vasto”, “di modifica della cartografia del PAI ai sensi dell’art. 24 comma 4 lettera c) delle Norme di attuazione, con riduzione della classe di pericolosità da molto elevata P3 a moderata P1 di un corpo di frana di scorrimento rotazionale in località San Nicola”. Per effetto di questa modifica la Carta della Pericolosità muta. 


Anche questa modifica resta del tutto inosservata dalla pubblica opinione. Eppure, al di là della minore ampiezza della superficie interessata (minore rispetto ai precedenti: a spanne, meno di 5000 mq); come pure dell’identità del privato cui essa appartiene (che, com’è nostra abitudine, non riveliamo), si trovano in essa alcuni aspetti tutt’altro che irrilevanti. Ciò che gli avvenimenti successivi hanno avuto la capacità di mostrare.

3. Il 20 ottobre 2011 la Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Vasto procede all’acquisizione della documentazione concernente la proposta di modifica PAI avanzata dal Comune di Vasto, che il Comitato Tecnico aveva esaminato nella seduta del 22 luglio 2011. Il 26 ottobre l’avv. Alfonso Mercogliano, dirigente del settore Urbanistica del Comune, si dimette dall'incarico.

4. Il 7 novembre 2011 si riunisce il Comitato Istituzionale, che a sua volta prende in esame la questione. Segue un estratto del verbale.
“Dalle  informazioni fornite  dalla  Polizia  Giudiziaria è emerso che l’indagine  giudiziaria ha avuto origine dalla realizzazione di una costruzione abusiva posta all’interno dell’area oggetto di modifica PAI avanzata dall’Amministrazione Comunale, il cui cantiere è stato sottoposto a sequestro. È emerso altresì che lo studio geologico allegato alla proposta è stato commissionato dal proprietario dell’immobile oggetto di sequestro e trasmesso dal Comune con nota del Dirigente preposto all’Urbanistica e Pianificazione del Territorio, senza che venisse fatta alcuna menzione delle indagini in corso da parte della Procura della Repubblica[5]. Segue ampio dibattito in cui in cui viene evidenziato che:
-  il comportamento del Dirigente dell’Amministrazione Comunale sarebbe censurabile qualora lo stesso fosse stato a conoscenza delle indagini da parte della Procura della Repubblica e non ha dato contezza all’Autorità di bacino;
è necessario che a tutte le proposte di modifica delle cartografie dei Piani Stralcio venga allegata la delibera di Giunta Comunale di approvazione dello studio geologico;
-  è  opportuno  che  nell’area  di  che  trattasi  l’Autorità di bacino svolga delle indagini  autonome  inserendo  il fenomeno franoso tra quelli oggetto di revisione della Variante PAI.”
Segue “la revoca del parere reso nel verbale del 22 luglio in merito alla proposta avanzata dal Comune di Vasto”.
Il tutto si può leggere nell’allegato al BURA Ord. n. 2 del 13.01.2012, che pubblichiamo separatamente[6].

5. Conclusioni. Dal verbale del Comitato Istituzionale si apprendono due fatti: 1) l’area oggetto della modifica era –anche questa volta- interessata da un sequestro in atto; 2) la proposta di modifica –questa  volta- non è passata all’esame della Giunta comunale.
Come nel 2010, peggio che nel 2010, e nonostante tutte le promesse, il Comune di Vasto si è fatto dunque strumento di un privato al fine di regolarizzare un vero e proprio abuso edilizio. È accaduto, grazie a un provvidenziale intervento esterno, che stavolta la manovra non riuscisse. Ma ciò non ne attenua certo la gravità.
C’è da attendersi ora che il Sindaco di Vasto (e la sua maggioranza), come hanno già fatto due anni fa, tentino di nascondersi dietro un dito, spergiurino che loro non sapevano, attribuiscano tutta la responsabilità al Dirigente comunale... Sta di fatto che il Dirigente in questione (che, come abbiamo visto, si era dimesso il 26 ottobre 2011) è stato reincaricato, nello stesso settore, il 22 febbraio 2012[7]: poco più di un mese dopo la pubblicazione sul BURA del verbale che abbiamo testé riportato. Che in Comune nessuno legga il BURA?



[1] Altrimenti si può leggere per esteso in: http://www.scribd.com/doc/32536367/PRG-PAI-04-06-10 .
[2] Così il comunicato dell’Ufficio Stampa del Comune (11.06.2010).
[3] Comunicato stampa del circolo locale del PRC, 11.06.2010.
[5] Tutte le sottolineature sono nostre.
[7] Le voci giornalistiche di nuove dimissioni non hanno ad oggi trovato conferma.

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