domenica 13 maggio 2012

VEDO E PREVEDO


E se si mettessero d’accordo? E se si fossero già messi d’accordo? L’uno alla ricerca della ennesima sponda cui attraccare (onde poscia ripartire, sia chiaro), l’altro bisognevole di idonea sistemazione per la incipiente vecchiezza. Entrambi in attesa. E quando gli interessi coincidono, anche su fronti opposti, le alleanze si consolidano in modo insperato, offrendo sbocchi interessanti. D’altra parte, la politica è un mestiere che devi reinventarti di continuo, se vuoi rimanere a galla. Tagliente e Lapenna sono i due archetipi di una stagione consumata protrattasi tra la prima e la seconda repubblica (ma adesso siamo nella terza?), due esponenti politici difficilmente riproponibili di fronte ad un elettorato stanco e anche un po’ incazzato. Eppure, la via d’uscita c’è. Qualche consiglio semplice semplice, veloce veloce: si presentino entrambi alle prossime elezioni,  anticipate o a scadenza naturale che siano, il Tagliente al Senato (qualche partito lo accoglierebbe) e il Lapenna alla Camera (non necessariamente nelle liste del Pd). Ovviamente nel proscenio della Città del Vasto. Il primo risultato sarebbe che non si darebbero fastidio a vicenda, essendo impegnati in due competizioni parallele, senza possibilità di scontro. A quel punto, potrebbero utilmente aiutarsi, ciascuno riversando sull’altro i voti dei fedelissimi (quelli che rimangono). Va da sé che Lapenna abbandonerebbe la poltrona di sindaco. E sarebbe una bella notizia.

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