Su cortese segnalazione dell'amico prof. N. D'Adamo
di Jonathan Luxmoore
Titolo
originale: German bishops defend exclusion of Catholics
who stop paying tax
La Conferenza Episcopale Tedesca
difende il controverso decreto che dispone che i cattolici che smettono di
pagare la tassa di appartenenza alla Chiesa non ricevano più i sacramenti.
"Ci
devono essere delle conseguenze per coloro che si distanziano dalla Chiesa con
atto pubblico", ha dichiarato l'Arcivescovo di Friburgo Robert Zollitsch,
Presidente della Conferenza Episcopale, nel motivare il decreto del 20
settembre.
In
una conferenza stampa tenuta il 24 settembre all'inizio di una quattro giorni
d'incontro dei vescovi a Fulda, Zollitsch ha detto: "Chiaramente, chi si
ritira dalla Chiesa non può più servirsi del sistema allo stesso modo di chi vi
rimane. Noi siamo grati alla Santa Sede che ha approvato pienamente la nostra
posizione. Ogni abbandono è doloroso per la Chiesa, ha continuato, e noi
vescovi temiamo che molti cattolici non siano consapevoli delle conseguenze del
loro rifiuto pubblico e siamo aperti ad altre soluzioni".
"La
Chiesa cattolica si impegna a ricercare ogni persona smarrita", ha detto
l'Arcivescovo Zollitsch, le cui dichiarazioni sono riportate dal quotidiano
'Die Welt'.
"Ciò
che è in gioco però è la credibilità della natura sacramentale della Chiesa.
Non si può essere membri a metà o solo parzialmente. O si appartiene e ci si
impegna, o si rinuncia", ha detto ancora l'Arcivescovo Zollitsch.
In
Germania, i cattolici costituiscono il 30% della popolazione di 82.300.000
persone, circa la stessa proporzione dei protestanti, con il 2% appartenente a
denominazioni ortodosse.
L'interesse
verso la Chiesa cattolica era aumentato dopo l'elezione nell'aprile 2005 di
Papa Benedetto di origine tedesca, ma i battesimi e i matrimoni in chiesa
continuano a declinare. Le statistiche mostrano che circa il 13% dei cattolici
vanno alla Messa ogni settimana, mentre nel 1989 erano il 22%.
Anche
i sacerdoti e gli Ordini religiosi stanno declinando di numero, secondo una
nota dei vescovi tedeschi rilasciata a giugno, nonostante tre visite in patria
compiute finora da Papa Benedetto.
Durante
il 2011, un totale di 126.488 cattolici ha chiesto di non pagare più la tassa
di appartenenza e di essere cancellati dai registri nelle 27 diocesi tedesche.
Nel 2010, circa 180.000 cattolici hanno fatto la stessa scelta.
La
tassa di appartenenza fu introdotta nel 19° secolo e frutta ogni anno alla
Chiesa tedesca circa 6 miliardi di euro, il che la rende una delle Chiese più
ricche al mondo.
Nel
decreto, la Conferenza Episcopale osserva che la tassa era stata decisa per
compensare le confische statali delle proprietà della Chiesa. Il decreto
sottolinea che "il ritiro legale" manifesta che "nessuno è
chiamato ad appartenere alla Chiesa contro il proprio volere. La dissociazione
consapevole dalla Chiesa con atto pubblico è una grave offesa alla comunità
ecclesiale".
"Chiunque
dichiara di uscire dalla Chiesa per qualsiasi ragione davanti all'autorità
civile competente, viola il proprio dovere di mantenere un legame con la
Chiesa, come pure il dovere di contribuire finanziariamente ai vari compiti
della Chiesa".
Il
documento afferma inoltre che i cattolici che abbandonano non potranno più
ricevere i sacramenti della Penitenza, della santa Comunione, della Cresima o
dell'Unzione degli Infermi, eccetto che in pericolo di vita, o esercitare
funzioni ecclesiali, quali divenire membri di consigli pastorali parrocchiali o
padrini/madrine di Battesimo e Cresima. Per i matrimoni, il decreto dispone che
vengano autorizzati solo dal consenso del vescovo, e ai cattolici impenitenti
saranno negati i funerali cristiani.
Il
decreto è stato approvato in agosto dalla Congregazione dei Vescovi in
Vaticano. Ai parroci viene richiesto di scrivere ai cattolici che abbandonano,
per invitarli ad incontrarsi con loro e spiegare le conseguenze della loro
decisione.
Il
Tribunale amministrativo federale di Lipsia ha emanato una norma il 26
settembre che obbliga ad uscire automaticamente dalla Chiesa, chi sceglie di
non pagare le tasse religiose.
L'Arcivescovo
Zollitsch ha concluso la sua conferenza il 24 settembre affermando che la
Chiesa ha bisogno di "una lunga prospettiva, di profondo respiro e di
pazienza" per affrontare le sfide di oggi, e anche di capacità di dialogo
con "gruppi sociali ed ambienti lontani dalla Chiesa".
Catholicnews.com,
26/09/2012
www.catholicnews.com/data/stories/cns/1204008.htm
trad. it e adattamento a cura di d. G. Rizzieri
www.catholicnews.com/data/stories/cns/1204008.htm
trad. it e adattamento a cura di d. G. Rizzieri
(27/09/2012)
diocesiportosantarufina.it 28.9.2012
foto a cura di Cana Culex
foto a cura di Cana Culex
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