venerdì 28 settembre 2012

PERCHÈ IN GERMANIA CHI NON PAGA LA TASSA ECCLESIASTICA ESCE DALLA CHIESA


Su cortese segnalazione dell'amico prof. N. D'Adamo



di Jonathan Luxmoore
Titolo originale: German bishops defend exclusion of Catholics who stop paying tax
La Conferenza Episcopale Tedesca difende il controverso decreto che dispone che i cattolici che smettono di pagare la tassa di appartenenza alla Chiesa non ricevano più i sacramenti.
"Ci devono essere delle conseguenze per coloro che si distanziano dalla Chiesa con atto pubblico", ha dichiarato l'Arcivescovo di Friburgo Robert Zollitsch, Presidente della Conferenza Episcopale, nel motivare il decreto del 20 settembre.
In una conferenza stampa tenuta il 24 settembre all'inizio di una quattro giorni d'incontro dei vescovi a Fulda, Zollitsch ha detto: "Chiaramente, chi si ritira dalla Chiesa non può più servirsi del sistema allo stesso modo di chi vi rimane. Noi siamo grati alla Santa Sede che ha approvato pienamente la nostra posizione. Ogni abbandono è doloroso per la Chiesa, ha continuato, e noi vescovi temiamo che molti cattolici non siano consapevoli delle conseguenze del loro rifiuto pubblico e siamo aperti ad altre soluzioni".
"La Chiesa cattolica si impegna a ricercare ogni persona smarrita", ha detto l'Arcivescovo Zollitsch, le cui dichiarazioni sono riportate dal quotidiano 'Die Welt'.
"Ciò che è in gioco però è la credibilità della natura sacramentale della Chiesa. Non si può essere membri a metà o solo parzialmente. O si appartiene e ci si impegna, o si rinuncia", ha detto ancora l'Arcivescovo Zollitsch.
In Germania, i cattolici costituiscono il 30% della popolazione di 82.300.000 persone, circa la stessa proporzione dei protestanti, con il 2% appartenente a denominazioni ortodosse.
L'interesse verso la Chiesa cattolica era aumentato dopo l'elezione nell'aprile 2005 di Papa Benedetto di origine tedesca, ma i battesimi e i matrimoni in chiesa continuano a declinare. Le statistiche mostrano che circa il 13% dei cattolici vanno alla Messa ogni settimana, mentre nel 1989 erano il 22%.
Anche i sacerdoti e gli Ordini religiosi stanno declinando di numero, secondo una nota dei vescovi tedeschi rilasciata a giugno, nonostante tre visite in patria compiute finora da Papa Benedetto.
Durante il 2011, un totale di 126.488 cattolici ha chiesto di non pagare più la tassa di appartenenza e di essere cancellati dai registri nelle 27 diocesi tedesche. Nel 2010, circa 180.000 cattolici hanno fatto la stessa scelta.
La tassa di appartenenza fu introdotta nel 19° secolo e frutta ogni anno alla Chiesa tedesca circa 6 miliardi di euro, il che la rende una delle Chiese più ricche al mondo.
Nel decreto, la Conferenza Episcopale osserva che la tassa era stata decisa per compensare le confische statali delle proprietà della Chiesa. Il decreto sottolinea che "il ritiro legale" manifesta che "nessuno è chiamato ad appartenere alla Chiesa contro il proprio volere. La dissociazione consapevole dalla Chiesa con atto pubblico è una grave offesa alla comunità ecclesiale".
"Chiunque dichiara di uscire dalla Chiesa per qualsiasi ragione davanti all'autorità civile competente, viola il proprio dovere di mantenere un legame con la Chiesa, come pure il dovere di contribuire finanziariamente ai vari compiti della Chiesa".
Il documento afferma inoltre che i cattolici che abbandonano non potranno più ricevere i sacramenti della Penitenza, della santa Comunione, della Cresima o dell'Unzione degli Infermi, eccetto che in pericolo di vita, o esercitare funzioni ecclesiali, quali divenire membri di consigli pastorali parrocchiali o padrini/madrine di Battesimo e Cresima. Per i matrimoni, il decreto dispone che vengano autorizzati solo dal consenso del vescovo, e ai cattolici impenitenti saranno negati i funerali cristiani.
Il decreto è stato approvato in agosto dalla Congregazione dei Vescovi in Vaticano. Ai parroci viene richiesto di scrivere ai cattolici che abbandonano, per invitarli ad incontrarsi con loro e spiegare le conseguenze della loro decisione.
Il Tribunale amministrativo federale di Lipsia ha emanato una norma il 26 settembre che obbliga ad uscire automaticamente dalla Chiesa, chi sceglie di non pagare le tasse religiose.
L'Arcivescovo Zollitsch ha concluso la sua conferenza il 24 settembre affermando che la Chiesa ha bisogno di "una lunga prospettiva, di profondo respiro e di pazienza" per affrontare le sfide di oggi, e anche di capacità di dialogo con "gruppi sociali ed ambienti lontani dalla Chiesa".
Catholicnews.com, 26/09/2012
www.catholicnews.com/data/stories/cns/1204008.htm
trad. it e adattamento a cura di d. G. Rizzieri
(27/09/2012)
diocesiportosantarufina.it  28.9.2012

foto a cura di Cana Culex

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