“Una strage si annuncia a causa del punteruolo rosso”.
Questo è l’allarme di queste ore in città.
Che le
palme di origine africana dovessero arredare botanicamente Vasto Marina e anche
Vasto città è stata una idea balzana partorita da una mente “molto sottile” che
si è insediata negli anni dentro gli interstizi di ogni amministrazione, non
calcolando le caratteristiche naturali del territorio collinare e marittimo,
completamente inadatto alle palme. Credo che i Romani mai abbiano pensato
duemila anni fa, pur avendo conosciuto e colonizzato il mondo intero, di
importare palme dall’Africa. Detto questo, e detto che ogni amministrazione ha sperperato decine di
migliaia di euro per piantumare palme, avrebbe potuto invece fare ricorso al Corpo forestale dello Stato che avrebbe offerto consulenza gratuita nonche’ piantumare altro tipo di
vegetazione. A cio’ si aggiunga che la città
possiede una grande area pubblica che risponde al nome di Parco Diomedeo,
(sotto la strada provinciale e ai confini con la statale 16), diversi ettari di
terreno dove oltre venti anni fa i giardinieri del comune piantumavano e
facevano amorevolmente crescere piante di ogni genere. Ma i tempi sono cambiati
e le privatizzazioni decidono per i cittadini.
L’allarme
del punteruolo rosso che attacca e uccide le palme facendone strage era
prevedibile stante i cambiamenti climatici e l’assoluta scarsa attenzione alla
difesa dell’ambiente da parte di ogni amministrazione, nonostante i proclami di
componenti politiche che si richiamano ad essa. Allora è singolare che il
presidente degli albergatori chieda un intervento del Comune per evitare che si
finisca come ad Ostuni (noi non sappiamo cosa e’ successo in quella città) evitando
una strage di 400 palme. Sarebbe il caso che gli imprenditori privati turistici
comincino a investire come consorzio per sostituire e piantumare nuovi arbusti
non sostituendosi all’amministrazione, ma concorrendo ad arricchire la città
insieme ad essa.
Da
moltissimi anni, da ambientalista ho lanciato iniziative sostenendo che Vasto
avrebbe potuto, stante la forte natalità utilizzare e rispettare una legge
dello Stato : la Legge 'Rutelli' la
n. 113/del 1992, - che impone ad ogni Comune la piantumazione di un albero
per ogni bambino registrato.
Una legge che aiuta le città a
diminuire l’inquinamento da polveri sottili e emissioni in atmosfera ed educare
tutti verso la tutela della salute
sempre minacciata dalle varie forme di inquinamento. Vediamo che in città nel
2011 sono nati 347 bambini di cui 31 stranieri, e nel 2012 fine settembre i
nati sono 290 e che potevano essere piantumati gratuitamente circa 650 alberi
senza spese per il comune. Insomma siccome nei programmi del centro sinistra
pure questo principio veniva scritto e affermato, pur con notevoli ritardi del
ceto politico, io li esorto ad applicare la legge Rutelli anche per sostituire
le centinaia di piante decimate lo scorso inverno dalle nevicate furiose dalla
villa comunale ad altre zone.
Non sarebbe opportuno che
l’assessore all’Ambiente e tutti i consiglieri comunali di centro destra e
centro sinistra decidessero di scegliere come obiettivo prioritario, oltre che
le verifiche di maggioranza che non sembrano risolvere i problemi della città,
una grande azione per la protezione del verde, dell’ambiente e della salute
incrementando la manutenzione del verde?
Non si può ipotizzare anche in questo caso pensare a qualche nuovo posto
di lavoro per i giovani stante la drammaticità della crisi che ci rende
attoniti e ci assale quotidianamente? Non sarebbe un bell’ esempio ?
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Ivo Menna Ambientalista
storico
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