giovedì 4 ottobre 2012


“Una strage si annuncia a causa del punteruolo rosso”.

Questo è  l’allarme di queste ore in città.


Che le palme di origine africana dovessero arredare botanicamente Vasto Marina e anche Vasto città è stata una idea balzana partorita da una mente “molto sottile” che si è insediata negli anni dentro gli interstizi di ogni amministrazione, non calcolando le caratteristiche naturali del territorio collinare e marittimo, completamente inadatto alle palme. Credo che i Romani mai abbiano pensato duemila anni fa, pur avendo conosciuto e colonizzato il mondo intero, di importare palme dall’Africa. Detto questo, e detto che ogni  amministrazione ha sperperato decine di migliaia di euro per piantumare palme, avrebbe potuto invece  fare ricorso al Corpo forestale dello Stato che avrebbe offerto consulenza gratuita nonche’ piantumare altro tipo di vegetazione. A cio’ si aggiunga che la città possiede una grande area pubblica che risponde al nome di Parco Diomedeo, (sotto la strada provinciale e ai confini con la statale 16), diversi ettari di terreno dove oltre venti anni fa i giardinieri del comune piantumavano e facevano amorevolmente crescere piante di ogni genere. Ma i tempi sono cambiati e le privatizzazioni decidono per i cittadini.   
L’allarme del punteruolo rosso che attacca e uccide le palme facendone strage era prevedibile stante i cambiamenti climatici e l’assoluta scarsa attenzione alla difesa dell’ambiente da parte di ogni amministrazione, nonostante i proclami di componenti politiche che si richiamano ad essa. Allora è singolare che il presidente degli albergatori chieda un intervento del Comune per evitare che si finisca come ad Ostuni (noi non sappiamo cosa e’ successo in quella città) evitando una strage di 400 palme. Sarebbe il caso che gli imprenditori privati turistici comincino a investire come consorzio per sostituire e piantumare nuovi arbusti non sostituendosi all’amministrazione, ma concorrendo ad arricchire la città insieme ad essa.

Da moltissimi anni, da ambientalista ho lanciato iniziative sostenendo che Vasto avrebbe potuto, stante la forte natalità utilizzare e rispettare una legge dello Stato :  la Legge 'Rutelli' la n. 113/del 1992, - che impone ad ogni Comune la piantumazione di un albero per ogni bambino registrato.
Una legge che aiuta le città a diminuire l’inquinamento da polveri sottili e emissioni in atmosfera ed educare tutti verso la  tutela della salute sempre minacciata dalle varie forme di inquinamento. Vediamo che in città nel 2011 sono nati 347 bambini di cui 31 stranieri, e nel 2012 fine settembre i nati sono 290 e che potevano essere piantumati gratuitamente circa 650 alberi senza spese per il comune. Insomma siccome nei programmi del centro sinistra pure questo principio veniva scritto e affermato, pur con notevoli ritardi del ceto politico, io li esorto ad applicare la legge Rutelli anche per sostituire le centinaia di piante decimate lo scorso inverno dalle nevicate furiose dalla villa comunale ad altre zone.
Non sarebbe opportuno che l’assessore all’Ambiente e tutti i consiglieri comunali di centro destra e centro sinistra decidessero di scegliere come obiettivo prioritario, oltre che le verifiche di maggioranza che non sembrano risolvere i problemi della città, una grande azione per la protezione del verde, dell’ambiente e della salute incrementando la manutenzione del verde?  Non si può ipotizzare anche in questo caso pensare a qualche nuovo posto di lavoro per i giovani stante la drammaticità della crisi che ci rende attoniti e ci assale quotidianamente? Non sarebbe un bell’ esempio ?
.
 Ivo Menna Ambientalista storico

Nessun commento:

Posta un commento