W la pappa col pomodoro!
Col suo seguito di commenti da
parte dei lettori, ha colto nel segno il “pensierino” di Piazza Rossetti. Lo
spunto, le scaturigini sono da ricercarsi nel malcostume montante, specie a
livello delle istituzioni regionali, leviatani che impunemente divorano danari
pubblici. Il direttore di questa testata ha spiegato che, al di là dei toni
propri di una rubrica ironica e scherzosa, a volte tagliente, un succo di
verità sussiste, fatti storici che chiamano in causa la rettitudine di chi
dovrebbe essere di esempio. Le sovvenzioni regionali, quindi, e il facile
accesso alle medesime per attività culturali. Sia chiaro: non in tutte le
manifestazioni sostenute economicamente dalle Regioni c’è del marcio. Il
problema è un altro, e si chiama rendiconto, o, se preferiamo, trasparenza. Se
io organizzo una serata a base di poesie, e chiedo un contributo pubblico, devo
poi rendicontare all’Ente erogatore. Mi pare il minimo. Debbo cioè esibire
idonea documentazione fiscale che pareggi l’uscita dalle casse della struttura
regionale. Ecco il punto: la Regione non chiede questo tipo di riscontro,
davvero minimale. Col che, è evidente, si apre la stura ad eccessi e
irregolarità senza fine. Ribadisco: c’è chi opera nella perfetta regolarità. Ma
ci sono le eccezioni, odiose, in capo a chi, per il ruolo pubblico che ricopre,
dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto. Non lamentiamoci, poi, se la
gente si allontana dalla politica.
Giacinto Zappacosta
pubblicato su piazza rossetti.it
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