mercoledì 14 novembre 2012

COTIR DI VASTO, TROPPA SUPERFICIALITA'


                                                        

Vasto, 14.11.2012.- Atteggiamento di superficialità quello con cui l’Assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo Mauro Febbo ritiene di affrontare i gravi problemi del COTIR con sede a Vasto.
Di fronte alla mancata corresponsione di ben 7 mensilità ai 29 dipendenti del Centro di Ricerca e alla mancanza di un piano aziendale condiviso dagli operatori circa le attività da svolgere, l’Assessore carica le colpe sulle precedenti gestioni: La situazione economica in cui versa il COTIR di Vasto è un problema che nasce da lontano e non sicuramente riconducibile all’attuale gestione amministrativa”.

Febbo individua la soluzione in una nuova legge di riordino che riunifichi i tre Centri di ricerca regionali oggi esistenti: COTIR, CRAB E CRIVEA, e dichiara come “non sia più pensabile che il COTIR possa contare esclusivamente sui finanziamenti pubblici”, dimenticando come, ancora oggi, siano in vigore leggi regionali ed una convenzione del 1996, tra la Regione Abruzzo ed il COTIR, che contemplano l’obbligo, per quest’ultimo, di redigere e realizzare programmi annuali di ricerca a fronte dell’impegno della Regione, diretto o per il tramite dell’ARSSA, alla corresponsione annuale di finanziamenti per la realizzazione delle attività. Dopo lo scioglimento dell’ARSSA, va da sé che tale obbligo permanga in capo alla sola Regione. Oggi Febbo dichiara che la soluzione del problema del pagamento delle 7 mensilità arretrate risiede nell’ accorpamento dei tre Centri di ricerca (previsto in una legge che chissà quando verrà approvata) ma certo non ha valutato soluzioni intermedie, considerando che la chiusura dell’ARSSA è avvenuta nel Luglio del 2011!

Se Febbo, come oggi dice, avesse avuto a cuore le sorti del COTIR vastese, avrebbe dovuto provvedere ben prima ad assicurare la continuità dei finanziamenti e così garantire la prosecuzione delle attività dei ricercatori e non, invece, far intendere che la causa del dissesto sia dovuta alle precedenti amministrazioni che, al contrario e per esempio, hanno diminuito il numero dei dipendenti dai 67 che erano.

Di fronte tale emergenza, si provveda ad imputare, sull’apposito capitolo di spesa del Bilancio regionale, le somme necessarie al pagamento degli stipendi arretrati e alla continuazione delle attività del COTIR, nell’attesa di una seria riconsiderazione dei rapporti tra la Regione Abruzzo ed il Centro di ricerca.
La verità è che la politica ha sempre valutato il COTIR più per la composizione del suo Consiglio di Amministrazione che non per le attività di ricerca che in esso si svolgono quotidianamente, quali l’uso efficiente dell’acqua di irrigazione e dei mezzi tecnici, la conservazione del suolo, la qualità dell’ambiente e delle produzioni agro-alimentari; attività assicurate da professionisti ricercatori oggi mortificati dalla superficialità e da presuntuosi proclami.

                                                                              Massimo Desiati
                                                           Vice Coordinatore Grande Sud - Abruzzo 

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