PESCARA, 15 GENNAIO - "Lo
scenario di cambiamento dovuto ai provvedimenti del Governo in materia
sanitaria offre alle imprese cooperative un'occasione da cogliere per potenziare
l
a mobilitazione delle risorse locali nella progettazione dei modelli organizzativi dotati delle caratteristiche di multifunzionalità e di integrazione delle specialità che meglio rispondono alle esigenze locali". Lo afferma il presidente di Confcooperative Pescara e vicepresidente regionale della Confederazione delle cooperative, Giuseppe D’Alessandro, nell’analizzare i contenuti dei recenti provvedimenti approvati dall’Esecutivo nazionale.
a mobilitazione delle risorse locali nella progettazione dei modelli organizzativi dotati delle caratteristiche di multifunzionalità e di integrazione delle specialità che meglio rispondono alle esigenze locali". Lo afferma il presidente di Confcooperative Pescara e vicepresidente regionale della Confederazione delle cooperative, Giuseppe D’Alessandro, nell’analizzare i contenuti dei recenti provvedimenti approvati dall’Esecutivo nazionale.
Con la durissima crisi
economica in atto, infatti, numerosi sono stati gli interventi del Governo in
materia sanitaria, con l'obiettivo di lanciare segnali molto chiari sulla
strada del ridimensionamento della funzione ospedaliera e del rinnovamento
organizzativo dell'assistenza primaria.
In particolare, con il decreto
sulla cosiddetta "spending review", nel disporre la riduzione lineare
dei posti letto ospedalieri pubblici e privati accreditati con l’abbattimento
dello standard regionale al 3,7 per mille abitanti comprensivi di 0,7 posti
letto per la riabilitazione e la lungodegenza, secondo D'Alessandro
"l'Esecutivo fornisce alle Regioni una serie di indirizzi che attestano
una forte e positiva attenzione per la riorganizzazione dei servizi di
assistenza primaria, evidentemente considerati come complemento indispensabile
del ridimensionamento dell'offerta ospedaliera".
Tra questi vi sono il rispetto
della riorganizzazione di servizi distrettuali e delle cure primarie
finalizzate all’assistenza h24 sul territorio secondo gli standard europei, il
passaggio dal ricovero ordinario a quello diurno e dal ricovero diurno
all'assistenza in regime ambulatoriale, favorendo l'assistenza domiciliare, e
la sperimentazione di nuovi modelli di assistenza, anche attraverso specifiche
sinergie tra strutture pubbliche e private, ospedaliere ed extraospedaliere.
"Sono ambiti, questi -
commenta il vicepresidente di Confcooperative Abruzzo - nei quali la
cooperazione associata può e deve dare un contributo importante, anche attraverso la proposta, sia
verso il pubblico che verso il privato cittadino, in forma integrata tra le
diverse cooperative".
Per quanto riguarda il
"decreto Balduzzi", il provvedimento, secondo D'Alessandro, affronta
in termini innovativi il tema centrale dell'integrazione e della continuità
delle attività assistenziali sul territorio ed indica la strada per superare lo
stato di frammentazione in cui esse versano. "Vale a dire - spiega il
presidente - superare il posizionamento individuale del medico di medicina
generale 'solista' e puntare a formule aggregative e strutturate non solo tra i
medici di base, ma coinvolgendo anche altri soggetti, compresi gli operatori
del sociale a rilevanza sanitaria, al fine di costruire una rete di
poliambulatori territoriali aperti al pubblico per l’intera giornata nonché nei
giorni festivi e prefestivi".
"Anche il recente schema
del decreto ministeriale di determinazione degli standard dell’assistenza
ospedaliera, in attesa di approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni
- aggiunge D'Alessandro -, individua momenti funzionali interni dell’ospedale
specificatamente volti a promuovere l'integrazione-interazione tra ospedale e
territorio in logica di miglioramento dei flussi in entrata e in uscita dai
nosocomi, al fine di contenere i ricoveri inappropriati e favorire la
dimissione protetta".
“Confcooperative,
rinnovando lo spirito innovativo che anche la Regione Abruzzo presumiamo vorrà
cogliere dalle indicazioni del Decreto del Governo, ricorda all’Esecutivo
regionale la necessità di risolvere la problematica relativa al tema del non
rilascio dell’autorizzazione per l’apertura di attività mediche in forma di
poliambulatori. Si tratta di una questione che, a tutt’oggi, nonostante tali
strutture non comportino costi per le casse pubbliche, inibisce la libera
iniziativa di esercitare in forma societaria le attività mediche specialistiche
e poliambulatoriali, in quanto, lo ribadiamo - conclude Giuseppe D’Alessandro
-, le autorizzazioni non vengono rilasciate dalla Regione Abruzzo”.
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