venerdì 22 marzo 2013

Le prospettive della Green Economy per uscire dal petrolio e produrre bellezza




Il nostro petrolio è la bellezza
La bellezza ci fa pensare alto
E noi la buttiamo via come se fosse
danaro dentro tasche bucate.”
Tonino Guerra, poeta e sceneggiatore


Convegno a Paglieta sabato 23 marzo 2012

Il circolo Legambiente di Paglieta organizza per sabato 23 marzo alle 18, presso la sala polivalente del paese, un incontro con i cittadini  sul rischio” petrolizzazione “del nostro mare e le prospettive della green economy per uscire dal petrolio producendo bellezza.

«La green economy sta dimostrando che indirizzando gli investimenti in campo energetico non sui settori tradizionali e sulle fonti fossili ma sull’economia verde i vantaggi sono nettamente superiori – spiega Luzio Nelli, della segreteria regionale di Legambiente – L’Abruzzo, dati del rapporto Symbola-Unioncamere, è al terzo posto in Italia tra le regioni ad economia verde, con il 25% delle  imprese che hanno investito in tecnologie verdi. Il tasso di imprese innovatrici che investono in tecnologie “green”, è lo stesso (23,6% del totale delle imprese) tra le regioni meridionali e le delle regioni settentrionali, mentre il tasso di occupazione generato nel Sud è lievemente superiore, e sempre superiore alla media è soprattutto il tasso di imprese verdi tra le start-up (il 16% nel Sud contro il 12% nel Nord Est)».

Su scala europea la Green Economy occupa già oggi circa 5,6 milioni di addetti – una quota superiore a quella dei settori dell’auto o della moda: circa 1 addetto su 6 lavora in settori connessi all’ambiente. Sia nel settore delle energie rinnovabili sia nel settore del riciclo dei rifiuti, l’industria italiana sta ormai acquisendo posizioni di leadership in Europa.

«Anche in Abruzzo – conclude Luzio Nelli l’economia verde non è solo un pezzo del futuro, ma una realtà rilevante del presente, tanto più importante perché può rappresentare uno dei volani per consentire una ripresa rapida dell’economia, attivando subito occupazione e investimenti. Una riconversione delle politiche pubbliche nei settori, ad esempio, della gestione del rischio idrogeologico, dei rifiuti o della riqualificazione energetica degli edifici determinerebbe, in tempi rapidi, una consistente domanda di lavoro e un importante impulso economico, oltre che un netto beneficio ambientale».


L’ufficio stampa di Legambiente Abruzzo

Nessun commento:

Posta un commento