sabato 20 aprile 2013

PAROLA D'ORDINE: SOVRANITA' POPOLARE



Sono passati 54 giorni da quando il risultato delle urne è stato reso noto, e la coalizione “vincente” guidata da Pier Luigi Bersani non è riuscita a formare un Governo. Non solo: dopo che il centrosinistra si è impadronito - pur avendo vinto solo dello 0,3 % le elezioni – delle due tra le tre più alte cariche dello Stato, non è stato in grado nemmeno di trovare l’unità sul nome del Presidente della Repubblica, dovendo ripiegare, alla fine, sull’87enne Giorgio Napolitano. Tra l’altro, per il Partito Democratico, l’elezione del Presidente della Repubblica, si è trasformata in una resa dei conti interna al partito stesso, con grande senso di irresponsabilità nei confronti del Paese e con enorme disprezzo verso le Istituzioni. Nonostante, dunque, le elezioni per il rinnovo di Camera e Senato si siano svolte, questo Paese sta rischiando per la seconda volta a distanza di un anno e mezzo, di ritrovarsi un altro Governo non eletto dal Popolo, con l’avvallo del “neo”, si fa per dire, Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Infatti, dopo il colpo di Stato autorizzato dallo stesso Napolitano che ha portato Mario Monti ad essere, senza alcuna legittimazione popolare, Presidente del Consiglio, il film sembra volersi ripetere. A questo punto il 24 e 25 febbraio scorsi, i milioni di Italiani che si sono recati alle urne, me compreso, stavano vivendo solo un sogno: quello di esercitare il diritto di voto e di avere la sovranità popolare. L’Italia è stanca dei soliti nomi e dei soliti inciuci. Occorre una legge elettorale degna di questo nome e bisogna tornare al voto. Per restituire a questo straordinario Paese un Governo che sappia affrontare le sfide del futuro e che sia in grado di risollevare l’Italia. Così come è necessario riformare la Costituzione: il Capo dello Stato deve essere eletto direttamente dal Popolo. O l’espressione “sovranità popolare” diventa la parola d’ordine, oppure l’Italia rischia grosso.  

Marco di Michele Marisi

Nessun commento:

Posta un commento