Assisteremo, nelle
prossime settimane, alla solita, vecchia, obsoleta liturgia della verifica,
chiesta a gran voce dai segretari dei partiti che compongono la maggioranza, e
dei comunicati stampa fumosi. Quei comunicati che dicono tutto e niente, puro
esercizio di bassa retorica. La novità è che questa volta ci sono tutti. Aveva
cominciato un mese fa Giustizia Sociale, ora seguono, congiuntamente, Pd (il
partito di Lapenna, del sindaco), Idv, Sel, Rc, Psi: vogliono tutti verificare
lo stato dell’arte, lasciando il cerino acceso nelle mani del primo cittadino.
Il quale, da par suo, accontenterà tutti con colloqui stile quirinalizio, col
seguito enfatico della falsa attesa spasmodica per risultati che non verranno.
Alla fine, i partiti di maggioranza diranno che hanno ottenuto quello che
volevano e che l’azione della giunta esce rafforzata dalla verifica. Come se
una riunione inter amicos potesse risolvere i gravi problemi nei quali si
dibatte Vasto. A cominciare da Fosso Marino, passando per l’ordine pubblico e
approdando allo stato di abbandono in cui versano le strade. È la politica
delle segreterie dei partiti, dei cabotaggi sotto costa, delle piccole manovre
atte solo a guadagnare un po’ di tempo e una paginetta scarsa di visibilità sui
giornali locali. Un problema cronico che ammorba a sinistra, a destra e al
centro.
Giacinto Zappacosta
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