sabato 15 giugno 2013

Resoconto stenografico (del tutto immaginario) di una telefonata




“Teramanizzazione” di una terra, l’Abruzzo, che ha bisogno di altro

Chiodi telefona allo studio Tancredi- Chiodi di Teramo
Chiodi: Signorina, sono il dottor Chiodi. Come va?
Voce di donna: Governatore carissimo, che piacere! Io sto bene, grazie. Quando viene a trovarci?
Chiodi: Non me ne parli… qui c’è sempre da penare… mi fanno sempre arrabbiare…
Voce di donna: Come mai, dottore? 
Chiodi: Mah, è Vasto soprattutto che mi fa incazzare: i consiglieri di quella città, i miei consiglieri, sono… non lo so…basta! E poi c’è uno, sempre di Vasto, che mi attacca sempre: pensi che si fa chiamare Cana Culex. Un vero rompiscatole, non c’è che dire.
Voce di donna: Dottore, la sento giù di corda.
Chiodi: Ma no… ma perché cavolo Vasto non se ne va col Molise! Guardi, adesso che ci penso, sarei disposto ad appoggiare una loro richiesta in tal senso, e magari spingerei anche per Vasto provincia al posto di Isernia… no, poi diventa complicato… meglio insieme a Isernia. Insomma, basta che se ne vanno. E intanto…
Voce di donna: Dottore… governatore…
Chiodi: Va bene, signorina, il tempo vola. Mi passi il dottor Tancredi.
Voce di donna: Subito, dottore, buona giornata.
Tancredi: Gianni caro, ti sento sempre con piacere.
Chiodi: Come va lo studio? Ciao innanzi tutto…
Tancredi: Tutto bene. E tu?
Chiodi: Scusami, ho pochissimo tempo. Volevo chiederti di verificare i bilanci di Abruzzo Engineering.  Mi devi dare una mano… solo tu…
Tancredi: Sai già che non ti ho mai detto di no. Passi tu qui o vengo io da te in Regione?


Giacinto Zappacosta

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