“Teramanizzazione” di una terra,
l’Abruzzo, che ha bisogno di altro
Chiodi
telefona allo studio Tancredi- Chiodi di Teramo
Chiodi:
Signorina, sono il dottor Chiodi. Come va?
Voce di
donna: Governatore carissimo, che piacere! Io sto bene, grazie. Quando viene a
trovarci?
Chiodi: Non
me ne parli… qui c’è sempre da penare… mi fanno sempre arrabbiare…
Voce di
donna: Come mai, dottore?
Chiodi: Mah,
è Vasto soprattutto che mi fa incazzare: i consiglieri di quella città, i miei
consiglieri, sono… non lo so…basta! E poi c’è uno, sempre di Vasto, che mi
attacca sempre: pensi che si fa chiamare Cana Culex. Un vero rompiscatole, non
c’è che dire.
Voce di
donna: Dottore, la sento giù di corda.
Chiodi: Ma
no… ma perché cavolo Vasto non se ne va col Molise! Guardi, adesso che ci
penso, sarei disposto ad appoggiare una loro richiesta in tal senso, e magari
spingerei anche per Vasto provincia al posto di Isernia… no, poi diventa
complicato… meglio insieme a Isernia. Insomma, basta che se ne vanno. E
intanto…
Voce di
donna: Dottore… governatore…
Chiodi: Va
bene, signorina, il tempo vola. Mi passi il dottor Tancredi.
Voce di
donna: Subito, dottore, buona giornata.
Tancredi:
Gianni caro, ti sento sempre con piacere.
Chiodi: Come
va lo studio? Ciao innanzi tutto…
Tancredi:
Tutto bene. E tu?
Chiodi:
Scusami, ho pochissimo tempo. Volevo chiederti di verificare i bilanci di
Abruzzo Engineering. Mi devi dare una
mano… solo tu…
Tancredi:
Sai già che non ti ho mai detto di no. Passi tu qui o vengo io da te in
Regione?
Giacinto
Zappacosta
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