giovedì 6 giugno 2013

MANNAGGIA ALLA MAIELLA


Mi lascia perplesso il riferimento alla “Maiella madre”, massiccio tutto abruzzese che non accomuna un bel niente, salvo, a occhio, una metà degli abitanti di questa regione, potendo l’altra metà riconoscersi nel gruppo del Gran Sasso d’Italia. Il Molise ha i suoi monti, i suoi fiumi e il suo paesaggio. Ha la sua parlata, o parlate, che in larga misura coincide col dialetto napoletano. Altri accenti, altre tradizioni, altri stili di vita, altre abitudini. Se la terra al di là del Trigno tornasse a fare corpo unico con l’Abruzzo, ci troveremmo a confinare con determinati territori (Puglia e Campania) che finora non ci hanno fatto del bene. Ci troveremmo ad avere sei capoluoghi di provincia di cui uno, Isernia, che conta 20mila abitanti, la metà dei residenti di Vasto. Troppo comodo chiedere ed ottenere l’istituzione di una provincia inventata e poi pretendere una riunificazione con l’Abruzzo, ma lasciando immutati gli assetti interni. E soprattutto, ci troveremmo a sommare algebricamente il nostro senso civico, già non eccelso, con quello altrui: il risultato sarebbe un bel segno “meno”.


Giacinto Zappacosta        

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