venerdì 30 agosto 2013

Risonò nel tempo












Risonò nel tempo
tra grida e vampe d’ inferno.
Il disperato pianto,
il lutto, le case, il tempio profanato,
le vestigia, la memoria, i ricordi,
qual vincolo d’amore.
La terra invasa, stordita, annichilita.
Poi silenzio, sangue sparso pei viottoli,
nei campi solcati dalla rosseggiante aurora,
infine dalla pallida luna.
E di nuovo fumo, che ammanta
e dissolve con l’odore della morte
anche l’ultimo cespuglio,
quella rupe muschiosa
nel desolante affanno della notte.
Ove non piange più la dolce madre il figlio,
piange e lamenta
il deserto di patria,
e accoglie il sangue.
Per sempre.


Giacinto Zappacosta

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