martedì 5 novembre 2013

TEATRINO NAZIONALE

La politica italiana è ormai giunta a livelli di rissosità indegni ed indecenti e in ambito locale non si fa altro che scimmiottare il teatrino nazionale.
Questa breve premessa per chiarire in modo limpido la mia personale presa di posizione su un tema delicato quale è la mancanza di lavoro nel vastese.
Ho espresso alcune considerazioni,  perché, in qualità del ruolo istituzionale che ricopro, quotidianamente si rivolgono al sottoscritto padri e madri di famiglia disoccupati, in particolare in questo momento di crisi occupazionale che stiamo attraversando nel nostro territorio, che  hanno suscitato reazioni scomposte da parte di politici locali.
Alla presenza dell’ex Ministro Cesare Damiano, ho espresso  tre concetti, dallo stesso ospite condivisi e ripresi nel suo intervento.
Ho detto che:
visitando, insieme ad altri Sindaci del territorio, un impianto di proprietà privata per il vaglio dei rifiuti provenienti da raccolta differenziata, l’impianto seleziona in maniera dettagliata e manuale la materia prima per i consorzi nazionali di riciclo, da qui la mia proposta di un impianto di solidarietà nazionale per la lavorazione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata delle città del centro – sud, quali Bari, Napoli e Roma, così da poter  reinserire, nel mondo del lavoro, il maggior numero di addetti e tentare la riconversione per le aziende tessili della Val  Sinello, nel mio intervento non ho mai accennato alla costruzione di inceneritori, e quindi il mio pensiero in merito all’argomento si è evoluto al di là delle considerazioni di chi, per un chilo di consenso non perde occasione per  dileggiare, usando toni e considerazioni fuori luogo.
Ho aggiunto che, considerato che eravamo a Gissi, dove qualche anno fa è stato realizzato un impianto turbo gas per ottocento mega kw e nonostante le proteste di comitati e  Comuni, l’impianto è attualmente esistente senza alcuna entrata per il territorio.
Ho sottolineato che esiste il rischio che possa realizzarsi un impianto petrolifero a mare, con la beffa che le partite relative alle Royalties, sia ad esclusivo appannaggio dello Stato,  quindi, sarebbe opportuno in primis modificare le norme sulle compensazioni ambientali,  in modo da destinare tali introiti, anche ai Comuni  che ospitano gli impianti of shore, dando loro la possibilità di utilizzare tali introiti per la realizzazione di infrastrutture e modelli di sviluppo, si pensi che per Ombrina, la Medoil dovrebbe allo Stato un miliardo di Euro in venti anni, cosa ne direbbero gli affannati interlocutori di questi giorni se parte di queste risorse potessero essere destinate  per completare le Fondo valli  Treste  e Sinello o l’arretramento della SS 16 o la realizzazione di piste ciclabili all’interno del Parco della Costa Teatina o addirittura un nuovo ospedale?
E’ ovvio, nel caso in cui Ombrina venisse obbligatoriamente realizzata, le regole sulle compensazioni andrebbero comunque modificate, precedentemente e a prescindere dall’esito autorizzativo.

Concludo con qualche piccola precisazione per i soggetti che per un pugno di voti mi riempiono in questi giorni di improperi.

Angelo Pollutri
sindaco di Cupello

Nessun commento:

Posta un commento