La politica italiana è ormai
giunta a livelli di rissosità indegni ed indecenti e in ambito locale non si fa
altro che scimmiottare il teatrino nazionale.
Questa breve premessa per
chiarire in modo limpido la mia personale presa di posizione su un tema
delicato quale è la mancanza di lavoro nel vastese.
Ho espresso alcune considerazioni,
perché, in qualità
del ruolo istituzionale che ricopro, quotidianamente si rivolgono al
sottoscritto padri e madri di famiglia disoccupati, in particolare in questo
momento di crisi occupazionale che stiamo attraversando nel nostro territorio,
che hanno suscitato reazioni scomposte
da parte di politici locali.
Alla presenza dell’ex Ministro Cesare
Damiano, ho espresso tre concetti, dallo
stesso ospite condivisi e ripresi nel suo intervento.
Ho detto che:
visitando, insieme ad altri
Sindaci del territorio, un impianto di proprietà privata per il vaglio dei
rifiuti provenienti da raccolta differenziata, l’impianto seleziona in maniera
dettagliata e manuale la materia prima per i consorzi nazionali di riciclo, da
qui la mia proposta di un impianto di solidarietà nazionale per la lavorazione
dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata delle città del centro –
sud, quali Bari, Napoli e Roma, così da poter
reinserire, nel mondo del lavoro, il maggior numero di addetti e tentare
la riconversione per le aziende tessili della Val Sinello, nel mio intervento non ho mai accennato
alla costruzione di inceneritori, e quindi il mio pensiero in merito all’argomento
si è evoluto al di là delle considerazioni di chi, per un chilo di consenso non
perde occasione per dileggiare, usando
toni e considerazioni fuori luogo.
Ho aggiunto che, considerato che
eravamo a Gissi, dove qualche anno fa è stato realizzato un impianto turbo gas
per ottocento mega kw e nonostante le proteste di comitati e Comuni, l’impianto è attualmente esistente
senza alcuna entrata per il territorio.
Ho sottolineato che esiste il
rischio che possa realizzarsi un impianto petrolifero a mare, con la beffa che
le partite relative alle Royalties, sia ad esclusivo appannaggio dello
Stato, quindi, sarebbe opportuno in
primis modificare le norme sulle compensazioni ambientali, in modo da destinare tali introiti, anche ai
Comuni che ospitano gli impianti of
shore, dando loro la possibilità di utilizzare tali introiti per la
realizzazione di infrastrutture e modelli di sviluppo, si pensi che per
Ombrina, la Medoil dovrebbe allo Stato un miliardo di Euro in venti anni, cosa
ne direbbero gli affannati interlocutori di questi giorni se parte di queste
risorse potessero essere destinate per
completare le Fondo valli Treste e Sinello o l’arretramento della SS 16 o la
realizzazione di piste ciclabili all’interno del Parco della Costa Teatina o
addirittura un nuovo ospedale?
E’ ovvio, nel caso in cui Ombrina
venisse obbligatoriamente realizzata, le regole sulle compensazioni andrebbero
comunque modificate, precedentemente e a prescindere dall’esito autorizzativo.
Concludo con qualche piccola
precisazione per i soggetti che per un pugno di voti mi riempiono in questi
giorni di improperi.
Angelo Pollutri
sindaco di Cupello
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