Un editoriale del Sir,
l'agenzia della Conferenza episcopale, fa ironia sull'ex ministro
di ORAZIO LA ROCCA
Claudio Scajola CITTA' DEL VATICANO -
"Caro Scajola perché non dai in beneficenza il milione di euro risparmiati
a tua insaputa nell'acquisto della casa al Colosseo?". E' il Sir (Servizio
informazione religiosa), l'agenzia stampa della Conferenza episcopale italiana,
che chiede all'ex ministro di fare un gesto di "buona volontà" per
mettere a tacere definitivamente il clamore sollevato dal sistema, poco
ortodosso, con cui ha acquistato nel cuore della Roma antica una casa origine
dei guai giudiziari che lo portarono, a suo tempo, a rassegnare la dimissioni
da ministro.
Dopo la recente
assoluzione decisa dal tribunale di Roma, il Sir diretto da Domenico
Delle Foglie, in un editoriale dal titolo non privo di una indubbia ironia
("Una ideuzza per Scajola..."), avanza una proposta che forse
potrebbe mettere definitivamente a tacere ogni illazione sull'intera vicenda,
suggerendo all'ex ministro di donare i soldi risparmiati da quell'acquisto alle
opere di carità (mense, dormitori, case di accoglienza...) delle suore di Madre
Teresa di Calcutta. "Conclusa con l'assoluzione la vicenda giudiziaria
della abitazione vista Colosseo di Claudio Scajola, pagata 'a sua insaputa'
dall'imprenditore e amico Diego Anemone, ci resta qualche curiosità
- puntualizza nell'editoriale l'agenzia stampa della Cei -
Dalle cronache scopriamo che l'ex ministro ha intenzione di vendere al più
presto l'abitazione. Nulla sappiamo delle sue intenzioni finali. Vorrà
restituire qualche cosa al suo 'benefattore'?. Noi avremmo una idea migliore.
Poiché ha vissuto l'intera vicenda da 'inconsapevole', come hanno accertato i
magistrati, provi a fare un atto di grande consapevolezza. Considerato che né
lui né Anemone navigano in cattive acque, faccia una bella donazione di tutta
la plusvalenza rispetto alla somma da lui sborsata (600 mila su un totale di 1 milione e 700 mila euro) al momento
dell'acquisto. Donino quel milione di euro in più alla mensa per i poveri
gestita dalle suore di Madre Teresa di Calcutta in Vaticano. Come si faceva in
tempi lontani: non si potrà guadagnare il Paradiso, ma qualcosa varrà pure...
Noi del Sir gli assicuriamo un servizio fotografico e un articolo di racconto.
Affare fatto signor Scaiola?". La parola ora all'ex ministro. Il Sir della
Cei attende con fiducia.
di ORAZIO LA ROCCA
Dopo la recente assoluzione decisa dal tribunale di Roma, il Sir diretto da Domenico Delle Foglie, in un editoriale dal titolo non privo di una indubbia ironia ("Una ideuzza per Scajola..."), avanza una proposta che forse potrebbe mettere definitivamente a tacere ogni illazione sull'intera vicenda, suggerendo all'ex ministro di donare i soldi risparmiati da quell'acquisto alle opere di carità (mense, dormitori, case di accoglienza...) delle suore di Madre Teresa di Calcutta. "Conclusa con l'assoluzione la vicenda giudiziaria della abitazione vista Colosseo di Claudio Scajola, pagata 'a sua insaputa' dall'imprenditore e amico Diego Anemone, ci resta qualche curiosità - puntualizza nell'editoriale l'agenzia stampa della Cei - Dalle cronache scopriamo che l'ex ministro ha intenzione di vendere al più presto l'abitazione. Nulla sappiamo delle sue intenzioni finali. Vorrà restituire qualche cosa al suo 'benefattore'?. Noi avremmo una idea migliore. Poiché ha vissuto l'intera vicenda da 'inconsapevole', come hanno accertato i magistrati, provi a fare un atto di grande consapevolezza. Considerato che né lui né Anemone navigano in cattive acque, faccia una bella donazione di tutta la plusvalenza rispetto alla somma da lui sborsata (600 mila su un totale di 1 milione e 700 mila euro) al momento dell'acquisto. Donino quel milione di euro in più alla mensa per i poveri gestita dalle suore di Madre Teresa di Calcutta in Vaticano. Come si faceva in tempi lontani: non si potrà guadagnare il Paradiso, ma qualcosa varrà pure... Noi del Sir gli assicuriamo un servizio fotografico e un articolo di racconto. Affare fatto signor Scaiola?". La parola ora all'ex ministro. Il Sir della Cei attende con fiducia.
DA “REPUBBLICA” DI DOMENICA 2.FEBB.2014
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