lunedì 2 giugno 2014

Risonò nel tempo








 
 
 
 
 
 
Risonò nel tempo

tra grida e vampe d’ inferno.

Il disperato pianto,

il lutto, le case, il tempio profanato,

le vestigia, la memoria, i ricordi,

qual vincolo d’amore.

La terra invasa, stordita, annichilita.

Poi silenzio, sangue sparso pei viottoli,

nei campi solcati dalla rosseggiante aurora,

infine dalla pallida luna.

E di nuovo fumo, che ammanta

e dissolve con l’odore della morte

anche l’ultimo cespuglio,

quella rupe muschiosa

nel desolante affanno della notte.

Ove non piange più la dolce madre il figlio,

piange e lamenta

il deserto di patria,

e accoglie il sangue.

Per sempre.


G.Z.

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