mercoledì 3 dicembre 2014

COL VINO ALLA GOLA


Siamo messi male. La nuova generazione di politici, beata gioventù, si muove con passo tutt’altro che felpato, l’esatto contrario del canone indicato dal cardinale Mazzarino. Il quale comunque, da buon abruzzese, si impiantò benissimo oltralpe. E in ogni caso viene da pensare che, all’epoca, la nostra terra, se non altro, aveva dato i natali ad un politico, perché tale era il porporato, di indubbio valore. La premessa è icastica, necessaria per giungere ad una conclusione, amara. Anzi dolciastra: siamo col vino alla gola. Le note del tempo non riportano di eccessi nei baccanali del Nostro, mentre ce lo rendono come indomito amante, immagino nel momento in cui, a sera, dismetteva l’abito color rubino. Ma dicevo dei giovani impegnati in politica nella nostra amata (da pochi) città. La polemica, quando ci vuole è bene che arrivi, con quell’ardore tipico dei vent’anni, con quell’amabile irruenza di chi, avendo ancora tutta una vita davanti, si permette il lusso di rompere le uova, e non solo quelle, nel paniere. Eccoti allora la pietra lanciata nello stagno melmoso della politica locale, dove il primo cittadino, e menomale che è primo, gestisce l’effimero adagiandosi sull’arci-pelago di sigle amiche e fiancheggiatrici. La vicenda di Informagiovani è in queste ore agli onori della cronaca e ai disonori dell’attenzione da parte dell’opinione pubblica. Mi sembra di sentirlo nella consueta e monotona querimonia, immutabile, valida in tutte le occasioni: “…è cosa grav, è stat offes il sindc”. Può essere che la cosa sia grav, ma qualche domanda, in fede mia, sgorga spontanea dall’animo: non è che l’immenso e pasticciato arci-pelago, naturale approdo di questa amministrazione cittadina, è l’epifenomeno di una visione politica di un certo tipo? Per dirla tutta, di una deriva di stampo clientelare e provincialotto? Le premesse per pensare, e scrivere, male ci sono tutte. Querela in vista? A questo punto e a questa età, l'ennesima disavventura giudiziaria può solo rendermi più piccante la vita.


Giacinto Zappacosta

Nessun commento:

Posta un commento