Piovono soldi. E si
tratta di una barca di euro. Lapenna, secondo il canovaccio collaudato, sempre
lo stesso, con una mano si asciuga le lacrime che scendono copiose, con l’altra
elargisce a favore degli amici. In primo piano sempre l’Arci, l’associazione
che, a livello territoriale, stupra la lingua italiana a ogni uscita pubblica. Marco di Michele Marisi, giovane esponente di
FdI-An, è andato a scavare tra le carte del Comune di Vasto, ed ha fatto una
scoperta molto interessante. Eccoti i risultati: 90mila euro, circa, soldi
pubblici, gettati dalla finestra, o meglio graziosamente allocati nelle
saccocce dell’associazione fiancheggiatrice, a fronte di un servizio reso alla
collettività valutabile, ad essere generosi, in prossimità dello zero. Brutta
storia, che chiama in causa un pronunciamento della magistratura contabile,
quantomeno. Parliamo di raccolta differenziata, quindi, e del suo avvio in
Città a far data dal 2009 mediante l’ausilio dell’Arci, sempre l’Arci con la
sua presenza ingombrante, e di altre associazioni. Solo che l’intervento ad
adiuvandum degli amici lapenniani doveva durare, come deciso e come risulta
dagli atti, quattro mesi scarsi. Durata effettiva, invece, di sei anni, con
costi ovviamente elevati all’ennesima potenza. Siamo alle solite e siamo, per
la precisione, di fronte al sistema di potere, perché di questo si tratta,
ormai oliato e consolidato, che
garantisce posizioni di rendita e di clientele, quel sottobosco governativo di
cui si parlava con disprezzo quando Lapenna ed io portavamo i calzoni corti,
quel malcostume che rivive i suoi fasti in una giunta di rosso vestita. Anche
per via della vergogna.
Giacinto Zappacosta
Nessun commento:
Posta un commento