Il cuore, dimentico
del tempo,
cancella lo spazio oltre noi.
Ti bacio più e più volte
la mano, senza guardarti,
pago soltanto di ascoltare
il tuo respiro, che mi dice di te,
della tua attesa, del mio peregrinare,
di quelle notti insonni,
unico conforto i tuoi occhi
presenti all’anima mia,
balsamo, farmaco
ad una tarda, canuta esistenza
che anela a te.
Siamo soli,
non saprei se nel vento
o nel sole, nella tempesta,
nella rugiada,
nella nebbia che cinge i pioppi
e che tutto accarezza.
Il mio labbro s’attarda sull’esile mano,
dolcezza infinita, passione nascosta,
mite sussurro di parole mai dette
eppur scambiate tra le anime nostre,
così belle, così vicine.
Sempre.
Ti bacio più e più volte
la mano, senza guardarti,
pago soltanto di ascoltare
il tuo respiro, che mi dice di te,
della tua attesa, del mio peregrinare,
di quelle notti insonni,
unico conforto i tuoi occhi
presenti all’anima mia,
balsamo, farmaco
ad una tarda, canuta esistenza
che anela a te.
Siamo soli,
non saprei se nel vento
o nel sole, nella tempesta,
nella rugiada,
nella nebbia che cinge i pioppi
e che tutto accarezza.
Il mio labbro s’attarda sull’esile mano,
dolcezza infinita, passione nascosta,
mite sussurro di parole mai dette
eppur scambiate tra le anime nostre,
così belle, così vicine.
Sempre.
Giacinto Zappacosta
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