martedì 13 gennaio 2015

NO ALLA PETROLIZZAZIONE




Quella dell'Italia petrolizzata e degli ecomostri, se prima era un incubo, dopo l'approvazione dello Sblocca Italia, è diventata una atroce realtà. Infatti, solo in Abruzzo, tra progetti di elettrodotti, piattaforme per l'estrazione del greggio e del gas, in mare e in terra, gasdotti e vari impianti di stoccaggio, sarà un massacro a livello ambientale e non solo.
Qui si vive di turismo, pesca, agricoltura e di aria buona, anche se già "qualche" disastro c'è stato:  il terremoto - con la non ricostruzione - del 6 aprile 2009 a L' Aquila; i capodogli arenati sulla spiaggia di Vasto; le megadiscariche di veleni di Bussi sul Tirino (Pe) che figurano tra le emergenze nazionali, con l'inquinamento del territorio della Val Pescara e dopo  altri disastri. Dopo tutto ciò, ecco all'orizzonte tanti nuovi progetti devastanti per ambiente, territorio e salute.  
A San Benedetto del Tronto (Ap), c'è stata la fiaccolata, organizzata dai vari comitati locali, contro gli impianti di stoccaggio del gas che ruberebbero 87 km quadrati di territorio tra Marche e Abruzzo. 
La manifestazione è riuscita: una gioia nel veder partecipare in una realtà così piccola, molta, moltissima  gente, una speranza del risveglio comune e come ha detto qualche giorno fa un grande padre dei Cobas: "Nel buio, meglio la luce di un cerino che il buio totale".
Massiccia anche la presenza di comitati  nazionali, regionali e locali come il Coordinamento Comitati ambientalisti Lombardi, No Triv, Confederazione Cobas, Forum acqua abruzzese, Laboratorio Sciopero Sociale Abruzzo, Comitato No Stoccaggio di San Martino sulla Marrucina, Associazione Luce Viva di Sant' Elpidio al mare, Organizzazione Internazionale Protezione Animali, la Confesercenti. E ancora... il sindaco (fischiato all'infinito dai suoi cittadini) e tanti altri.
Forti le parole di Enzo Di Salvatore, del Coordinamento Nazionale No Triv; di Ezio Corradi del Coordinamento Comitati ambientalisti Lombardi e di tanti altri che hanno sottolineato la gravità di un massacro ambientale in una terra che vuole continuare a vivere, ad esistere e soprattutto vuole un futuro degno di essere lasciato in eredità a chi dovrà continuare a tenerlo tale: i nostri figli!

Confederazione Cobas Abruzzo
Coordinamento Interprovinciale Pescara- Chieti

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