giovedì 19 febbraio 2015

L’incerto limitar di terra e nubi















Solcammo il mare nelle tempeste
e nella soave calura che annulla l’onde,
fiancheggiando gli erti argini,
le paludi salate, sicuro porto
di uccelli rapaci,
le bocche dei fiumi,
i possenti marosi tra scogli
e orribili gorgoglii.
Paghi soltanto di nuove stelle,
abbraccio notturno
e manto al marinaio,
gli sguardi nel vento
a scorgere nuove acque,
nuovi orizzonti,
nuovi lidi, nuove genti.
Guardammo il sole
nell’incerto limitar di terra e nubi:
ci illuminò gli occhi.
Di fronte l’orizzonte
che infine attraversammo.


Giacinto Zappacosta

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