L’Amministrazione
comunale vastese è inadempiente nelle riscossioni degli oneri di
urbanizzazione, nella verifica delle opere di urbanizzazione a scomputo e
nell’escussione delle polizze fidejussorie. Intanto piange miseria.
Quanti sono gli impegni presi e
mai mantenuti, anche se inseriti nei vari piani pluriennali delle opere
pubbliche nella nostra città? Tantissimi. Pubblica illuminazione, sistema
fognario, marciapiedi, isola ecologica, manutenzione delle strade, scuole, aree
verdi e tanto altro. La litania è sempre la stessa: soldi non ce ne sono. Allora
ci chiediamo: quanti soldi il Comune potrebbe riscuotere per la mancata
esecuzione di opere pubbliche a scomputo degli oneri di urbanizzazione? Moltissimi.
La legge prevede che, allorquando un’impresa
costruttrice procede ad un intervento di trasformazione urbanistica ed edilizia
del territorio comunale, partecipi ai relativi oneri ed il permesso di
costruire comporta la corresponsione, al Comune, di un contributo commisurato
all’incidenza delle opere di urbanizzazione e al costo di costruzione. E’
possibile, però, che il costruttore, a scomputo totale o parziale di quanto
dovuto, si obblighi a realizzare direttamente le opere di urbanizzazione
previste. L’autorizzazione comunale è subordinata alla stipula di una
convenzione che preveda l’assunzione, a carico del proprietario, di tali opere.
A garanzia dell’esecuzione
dei lavori, il costruttore deve stipulare un’apposita polizza fidejussoria in
cui, tra le altre cose, si fissa un tempo per realizzare ed ultimare le opere
di urbanizzazione.
Il 4 dicembre, presentammo una
interrogazione in ordine alla situazione creatasi nel complesso residenziale
Pegaso, Comparto n° 25 del Comprensorio C1. In questi caso, il costruttore,
proprio a scomputo degli oneri richiamati, si era impegnato a realizzare, a
proprie spese, più opere: strade, parcheggio
pubblico, impianto di pubblica illuminazione, impianto fognante, impianto
idrico, impianto di distribuzione gas, linea elettrica d’alimentazione e
cavidotto per alloggiamento cavi Sip. Purtroppo, alcuni dei sopracitati lavori
non sono stati mai realizzati, comportando ciò molti problemi in tutta quella
zona. Ne abbiamo chiesto conto all’Amministrazione, arrivando a suggerire la
riscossione dell’importo garantito dalla polizza fidejussoria.
L’Assessore all’Urbanistica
Masciulli, nell’occasione, riconoscendo le nostre giuste rimostranze, s’impegnò
ad escutere l’importo della polizza, avendo verificato la mancata esecuzione
delle opere pubbliche. Ad oggi, però, non abbiamo notizia dell’inizio del
procedimento.
E’ solo un esempio, infatti
l’Amministrazione si impegnò a procedere alla riscossione delle polizze relative
a tutte le situazioni in essere che vedessero inadempienti, relativamente alle
opere di urbanizzazione promesse, i titolari di permessi a costruire nelle
lottizzazioni dei Comprensori previsti dal Piano regolatore ed a fornirci, in tempi brevi, un riepilogo
relativo a tutti i casi evidenziatisi. Sono trascorsi già due mesi ma nulla ci
è stato fornito e non si ha neanche notizia del compimento di un’attività di
riepilogo della situazione.
L’inattività comunale nella
riscossione del dovuto comporta una gravissima inottemperanza che produce
mancati introiti per quei milioni di euro, a cui si aggiungono altri milioni di
Euro che il Comune non ha riscosso in termini di IMU, ICI, TARES e TOSAP dalle
sole partite IVA, che certo potrebbero essere utilizzati per l’esecuzione di quelle
importanti opere pubbliche di cui la città ha certamente bisogno ed a cui
facevamo su riferimento.
Questo avviene mentre ai
cittadini adempienti vengono aumentate imposte e tasse con cui coprire appena
l’ordinaria amministrazione, senza badare le mancate
riscossioni di “soldi veri” con cui compiere le opere pubbliche di cui Vasto ha
necessità.
Massimo Desiati - Etelwardo
Sigismondi - Davide D’Alessandro - Andrea Bischia
titolo a cura di Cana Culex
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