venerdì 6 febbraio 2015

VASTO. L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE CHIAGNE E FOTTE



L’Amministrazione comunale vastese è inadempiente nelle riscossioni degli oneri di urbanizzazione, nella verifica delle opere di urbanizzazione a scomputo e nell’escussione delle polizze fidejussorie. Intanto piange miseria. 

Quanti sono gli impegni presi e mai mantenuti, anche se inseriti nei vari piani pluriennali delle opere pubbliche nella nostra città? Tantissimi. Pubblica illuminazione, sistema fognario, marciapiedi, isola ecologica, manutenzione delle strade, scuole, aree verdi e tanto altro. La litania è sempre la stessa: soldi non ce ne sono. Allora ci chiediamo: quanti soldi il Comune potrebbe riscuotere per la mancata esecuzione di opere pubbliche a scomputo degli oneri di urbanizzazione? Moltissimi.

La legge prevede che, allorquando un’impresa costruttrice procede ad un intervento di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio comunale, partecipi ai relativi oneri ed il permesso di costruire comporta la corresponsione, al Comune, di un contributo commisurato all’incidenza delle opere di urbanizzazione e al costo di costruzione. E’ possibile, però, che il costruttore, a scomputo totale o parziale di quanto dovuto, si obblighi a realizzare direttamente le opere di urbanizzazione previste. L’autorizzazione comunale è subordinata alla stipula di una convenzione che preveda l’assunzione, a carico del proprietario, di tali opere.

A garanzia dell’esecuzione dei lavori, il costruttore deve stipulare un’apposita polizza fidejussoria in cui, tra le altre cose, si fissa un tempo per realizzare ed ultimare le opere di urbanizzazione.

Il 4 dicembre, presentammo una interrogazione in ordine alla situazione creatasi nel complesso residenziale Pegaso, Comparto n° 25 del Comprensorio C1. In questi caso, il costruttore, proprio a scomputo degli oneri richiamati, si era impegnato a realizzare, a proprie spese, più opere: strade, parcheggio pubblico, impianto di pubblica illuminazione, impianto fognante, impianto idrico, impianto di distribuzione gas, linea elettrica d’alimentazione e cavidotto per alloggiamento cavi Sip. Purtroppo, alcuni dei sopracitati lavori non sono stati mai realizzati, comportando ciò molti problemi in tutta quella zona. Ne abbiamo chiesto conto all’Amministrazione, arrivando a suggerire la riscossione dell’importo garantito dalla polizza fidejussoria.

L’Assessore all’Urbanistica Masciulli, nell’occasione, riconoscendo le nostre giuste rimostranze, s’impegnò ad escutere l’importo della polizza, avendo verificato la mancata esecuzione delle opere pubbliche. Ad oggi, però, non abbiamo notizia dell’inizio del procedimento.

E’ solo un esempio, infatti l’Amministrazione si impegnò a procedere alla riscossione delle polizze relative a tutte le situazioni in essere che vedessero inadempienti, relativamente alle opere di urbanizzazione promesse, i titolari di permessi a costruire nelle lottizzazioni dei Comprensori previsti dal Piano regolatore ed a  fornirci, in tempi brevi, un riepilogo relativo a tutti i casi evidenziatisi. Sono trascorsi già due mesi ma nulla ci è stato fornito e non si ha neanche notizia del compimento di un’attività di riepilogo della situazione.

L’inattività comunale nella riscossione del dovuto comporta una gravissima inottemperanza che produce mancati introiti per quei milioni di euro, a cui si aggiungono altri milioni di Euro che il Comune non ha riscosso in termini di IMU, ICI, TARES e TOSAP dalle sole partite IVA, che certo potrebbero essere utilizzati per l’esecuzione di quelle importanti opere pubbliche di cui la città ha certamente bisogno ed a cui facevamo su riferimento.

Questo avviene mentre ai cittadini adempienti vengono aumentate imposte e tasse con cui coprire appena l’ordinaria amministrazione, senza badare le mancate riscossioni di “soldi veri” con cui compiere le opere pubbliche di cui Vasto ha necessità.



Massimo Desiati - Etelwardo Sigismondi - Davide D’Alessandro - Andrea Bischia 

titolo a cura di Cana Culex

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