Nonostante le segnalazioni e le
denunce dei volontari di questa associazione, più volte prodotte ai vari enti
competenti al controllo dei territori, Comuni, Procura della Repubblica e
Ministero dell’Ambiente, continua lo sversamento, nel mare prospicente la costa
della provincia di Chieti, di liquami di varia natura per nulla trattati da
impianti di depurazione completamente assenti o mal funzionanti, per il tramite
di fiumi e torrenti. Non appare, oltretutto, segnalato alcun divieto di
balneazione.
Gli ultimi casi che qui evidenziamo
sono quelli relativi al Torrente Acque chiare in tenimento di Casalbordino e
del torrente in Località Vallevò di Lido Riccio di Ortona.
Le immagine fotografiche rilevate il 26
aprile scorso, e che qui alleghiamo, mostrano con chiarezza la stato dei
luoghi. Nella giornata di domenica 26, infatti, l’inquinamento alla foce di
detti torrenti ha provocato un’enorme moria di mitili per un ampio specchio
d’acqua marina ed il moto ondoso ne ha riversato sulle spiagge migliaia. La
zona individuata è limitrofa a quella della Riserva regionale Lecceta di Torino
di Sangro, la stessa che ospita il raro Fratino che si abbevera proprio nelle
acque del Torrente Acque chiare.
Le situazioni che qui si segnalano
rappresentano soltanto, in modo esemplificativo, uno stato generale delle coste
abruzzesi. Infatti decine di fiumi e torrenti, che attraversano anche territori
delle Riserve naturali sottoposti a vincolo ambientale, sversano in mare acque
compromesse dalla mancata depurazione.
In questi giorni, è giustamente grande
l’attenzione nei confronti dei nuovi pozzi di ricerca petrolifera da installare
al largo delle coste ma appare scarsissimo l’interesse nei confronti delle
acque interne prive di alcuna depurazione prima del loro sversamento in mare.
Le attività di questa associazione di
volontariato sono costanti ed accurate, anche se, a volte, vengono denigrate da
amministratori locali che ne disconoscono la portata.
Paolo Leonzio
Direttore
Associazione
Onlus Ambiente Sport e Cultura
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