Lapenna si è svegliato e vuol dare di sé l’immagine dell’uomo forte del
destino, al di sopra di tutto e di tutti? E’ quel che viene da pensare
accreditando l’ipotesi che la frattura tra il Sindaco ed il dimissionario
Assessore all’Urbanistica scaturisca dall’approvazione, in Giunta, di un’idea
progettuale di riqualificazione del Terminal bus, di cui l’Assessore competente,
nell’occasione assente, nulla sapeva. Tra l’altro, così come accaduto per gli
impianti sportivi di Vasto Marina, anche per l’area bus, la Giunta apprezza
un’idea progettuale che giunge da un’impresa privata, scavalcando così ogni
professionalità (ancorché alta…) presente nei quadri dei dipendenti comunali.
Incapace di predisporre
interventi che coinvolgano professionalità ed operatori locali, foss’anche
nella sola gestione di strutture di interesse pubblico, ed è il caso del
Mercato di Santa Chiara di cui è prossima la privatizzazione, Lapenna si affida
alle speculazioni private e lo fa scavalcando tutti i ruoli di responsabilità
anche istituzionale, di coloro che, amministratori o tecnici collaboratori,
sono chiamati a prendere decisioni o ad attuarle.
E’ il campare alla giornata,
affidando persino la gestione del territorio ad imprese che, per mestiere,
legittimamente attuano speculazioni, tant’è che l’eventuale riqualificazione
del Terminal bus vedrebbe, quale contropartita, addirittura una variante al
Piano regolatore per la realizzazione di due nuove grandi strutture
commerciali.
Dopo aver condotto la città
alla deriva, senza aver dato alcuna prospettiva di lungo respiro ma neanche di breve,
Lapenna si affida agli scampoli di fine della sua stagione amministrativa e lo
fa scavalcando i ruoli di chi, insieme a lui, dovrebbe prendere decisioni o,
per i ruoli di pubblico dipendente, ottemperare ad esse.
Lapenna le responsabilità se le
fa scivolare addosso non decidendo nulla ed aspettando gli eventi del destino.
Ci sarà uno scatto di dignità dei suoi compagni di viaggio o questi subiranno
ancora schiaffi, piangendo sì ma alzando ancora la mano nel ratificare, con
ignavia, il declino della città?
Massimo Desiati Davide D’Alessandro Andrea Bischia
Etelwardo Sigismondi Nicola Del Prete
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