mercoledì 6 maggio 2015

LAPENNA SI E' SVEGLIATO



Lapenna si è svegliato e vuol dare di sé l’immagine dell’uomo forte del destino, al di sopra di tutto e di tutti? E’ quel che viene da pensare accreditando l’ipotesi che la frattura tra il Sindaco ed il dimissionario Assessore all’Urbanistica scaturisca dall’approvazione, in Giunta, di un’idea progettuale di riqualificazione del Terminal bus, di cui l’Assessore competente, nell’occasione assente, nulla sapeva. Tra l’altro, così come accaduto per gli impianti sportivi di Vasto Marina, anche per l’area bus, la Giunta apprezza un’idea progettuale che giunge da un’impresa privata, scavalcando così ogni professionalità (ancorché alta…) presente nei quadri dei dipendenti comunali.

Incapace di predisporre interventi che coinvolgano professionalità ed operatori locali, foss’anche nella sola gestione di strutture di interesse pubblico, ed è il caso del Mercato di Santa Chiara di cui è prossima la privatizzazione, Lapenna si affida alle speculazioni private e lo fa scavalcando tutti i ruoli di responsabilità anche istituzionale, di coloro che, amministratori o tecnici collaboratori, sono chiamati a prendere decisioni o ad attuarle.

E’ il campare alla giornata, affidando persino la gestione del territorio ad imprese che, per mestiere, legittimamente attuano speculazioni, tant’è che l’eventuale riqualificazione del Terminal bus vedrebbe, quale contropartita, addirittura una variante al Piano regolatore per la realizzazione di due nuove grandi strutture commerciali.

Dopo aver condotto la città alla deriva, senza aver dato alcuna prospettiva di lungo respiro ma neanche di breve, Lapenna si affida agli scampoli di fine della sua stagione amministrativa e lo fa scavalcando i ruoli di chi, insieme a lui, dovrebbe prendere decisioni o, per i ruoli di pubblico dipendente, ottemperare ad esse.

Lapenna le responsabilità se le fa scivolare addosso non decidendo nulla ed aspettando gli eventi del destino. Ci sarà uno scatto di dignità dei suoi compagni di viaggio o questi subiranno ancora schiaffi, piangendo sì ma alzando ancora la mano nel ratificare, con ignavia, il declino della città?         


               Massimo Desiati        Davide D’Alessandro      Andrea Bischia


                            Etelwardo Sigismondi         Nicola Del Prete

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