In questi giorni i titoli dei giornali
sono puntati tutti sul conflitto di interessi che la super ministra Boschi
incarnerebbe, in quanto il padre, vice presidente della Banca Etruria, il
fratello e la cognata dirigenti della stessa banca; e sul decreto Renzi -detto
salva banche- tra cui la nostra Carichieti (la famosissima e storica banca del
territorio) che avrebbe almeno 500 soci a rischio per avere acquistato titoli o
obbligazioni tossiche perdendo i loro risparmi.
Gestita da anni da personaggi del sottobosco politico democristiano e
banchieri disonesti, incapaci, inadeguati, e con la complicità a volte della
stessa banca d’Italia che mai ha vigilato e controllato nonostante le
sollecitazioni arrivate da più parti siamo di fronte al piu’ grande saccheggio
e scandalo finanziario che vedrà la comunità intera abruzzese accollarsi le
perdite provocate. A tale proposito da oltre un anno addietro il sottoscritto,
sfidando i dirigenti della stessa banca e volendo allertare la opinione
pubblica su quello che poi è venuto alla luce in questi giorni inviava agli
organi di stampa e del web il comunicato stampa che allega.
Di fronte alla voragine che si è aperta dentro la Carichieti, -
dopo il tempestivo intervento della Banca d'Italia,- di crediti concessi in modo discrezionale
a pseudo imprenditori e a quei rappresentanti eccellenti, anche delle
istituzioni, che potevano garantire protezioni e impunita' a quei direttori generali e presidenti dell'istituto
bancario, scelti da decenni sempre con i soliti criteri politici, l'opinione
pubblica, i correntisti, i clienti, non possono che rimanere sconcertati e
preoccupati. Si parla di circa un miliardo di euro che non potranno piu'
essere recuperati. La Banca d'Italia almeno ha fatto una cosa con la sua
improvvisa visita: ha decapitato tutto il gruppo dirigente che negli anni ha
portato l'istituto di credito alla progressiva decadenza se solo si pensa che
il 20% della Banca e' stata acquisita da un gruppo di Banca Intesa residente al
nord. Le manovre per cercare di
dissuadere l'opinione pubblica da perdite economiche non piu' recuperabili
venivano spalmate con la creazione di nuove filiali nei vari punti della
provincia di Chieti e di Pescara, e con aumenti percentuali di interessi sui
clienti e risparmiatori e correntisti che per anni non si sono accorti o che
per necessita' non reagivano a questo sopruso. Gia' nel lontano ottobre
2013 il sottoscritto denunciava e chiamava in causa il presidente della
Carichieti il geometra Mario Falconio, accusandolo: «è l’ennesima dimostrazione
della gestione dissennata della Carichieti, che ha accumulato centinaia di
milioni di euro di passivo a causa delle politiche clientelari attuate per
anni».
Ora siamo alla scoperta di un verminaio che è stato coperto per
anni nonostante le inchieste partite dalla procura di Milano all'indomani della
creazione di una banca di nome Flashbank
partecipata al 100% da Carichieti dove
sono stati rilevati capitali oscuri di organizzazioni dedite al riciclaggio.
Coperture e voto di scambio sono le due principali azioni messe in opera dai
gruppi dirigenti della Carichieti, che si concretizzavano con assunzioni senza
concorso e con incarichi a figli di personaggi eccellenti della societa'
nonche' figli di politici e figure delle massime istituzioni, sui quali
torneremo presto. Incarichi professionali remunerati profumatamente con
migliaia di euro, prestiti generosi senza coperture di garanzia, e con prestiti
elevatissimi a figure ecclesiastiche. Si
comprende come per anni, nonostante che le condizioni economiche volgevano alle
perdite nella gestione della banca, ci fosse assoluta impermeabilita' ad
inchieste e aperture trasparenti. Omertà e paura hanno caratterizzato una parte
della opinione pubblica, dei correntisti, degli stessi impiegati bancari, della
stampa che non si e' rivelata libera, e operatori economici che sono stati
costretti a subire in silenzio umiliazioni e ricatti. Un periodo oscuro della
Carichieti!. Lo scandalo dei finanziamenti alla Merker con coperture politiche
di personaggi eletti nelle file di partiti democristiani come il deputato di nome Catone, la vicenda Flashbank, i finanziamenti facili, i mutui a
personaggi eccellenti per l'acquisto di immobili, la gestione allegra di
Presidenti di Carichieti e Fondazione ci dicono che il voto di scambio e' stato
alla base del sistema di potere di un gruppo di incapaci, incompetenti,
inaffidabili e affaristi da quattro soldi approfittando della assenza della
politica, della questione morale, di una opinione pubblica spesso assente.
L'occupazione di Enti, ospedali, banche,
giornali, istituzioni culturali di un ceto politco disonesto e incapace hanno
dato questi risultati. Cosa diranno i sindaci delle citta' della provincia di
Chieti e della stessa Provincia come ente pubblico che sono soci della
Fondazione Carichieti e che perderanno economicamente dopo questo scandalo che
non avra' fine?. Cosa dira' il senatore Legnini da poco eletto Vicepresidente
del Consiglio Superiore della Magistratura? Era a conoscenza di questo
verminaio? Vorra' intervenire adesso per ripristinare o far ripristinare
legalita' e onesta'? La nostra deputata dottoressa Maria Amato ci vorra'
informare e attivarsi in Parlamento per smantellare questo sistema malavitoso
e riformare su basi nuove e trasparenti
un istituto che ha perso non solo profitti ma la capacita' di attivare leve
economiche per le piccole e medie imprese, di commercianti, di famiglie che in
questo momento soffrono una devastante crisi economica e sociale?. Il Movimento
Cinque Stelle che pure vanta consiglieri regionali, deputati della Provincia di
Chieti, una deputata europea di questa provincia malridotta vorranno intervenire
per spazzare via il marciume?. Mi sconcertano le dichiarazioni del Presidente
Primavera di Confindustri di Chieti che dice di essere prteoccupato di perdere
una banca del territorio! E dei tanti imprenditori che si stracciano le vesti
proprio ora che non potranno attingere ai favori storici dei personaggi della
politica che hanno portato a questi risultati, dichiarando di mobilitarsi per
difendere in modo strumentale la Carichieti! Primavera e soci erano all'oscuro
di cio' che accadeva in Carichieti? O erano consapevoli di tutto, e tale
gestione era conveniente per il ceto imprenditoriale che riceveva favori
dall'istituto in cambio del silenzio? In assenza della politica ci sara'
qualche settore della magistratura che vorra' fare piena luce dopo il commissariamento
della Banca d'Italia? Attendiamo che qualcuno e qualcosa si muova per
restituire fiducia ad una societa'
civile che attende da anni una pulizia concreta di ordine morale e culturale.
Ivo Menna
ex candidato sindaco della citta' di Vasto. Ambientalista
storico
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