domenica 13 dicembre 2015

METTETEVI NEI SUOI PANNI (QUELLI DI RENZI)

Ho letto tanti vituperi, in queste ore, nei confronti di Renzi(e). Mettetevi nei suoi panni: quando ti si para davanti, così, come fai a dire di no, come fai ad essere insensibile al grido di dolore? 'Il mi babbo ha bisogno di aiuto'. Immagino la scena, e quello che segue dietro le quinte. Colpisce, alla Leopolda, che nel question time (così si chiama nel gergo renziano) nessuno abbia rivolto alla Boschi una domandina semplice: ci dici qualcosa sulla questione della banca dell'Etruria? Poveri Etruschi. Le domande fioccavano, è vero, ma nessuno, mettiamola in questi termini, voleva rovinare il clima idilliaco che si era creato. Una platea osannante, un capetto al comando, applausi che sostituiscono un dibattito, un confronto fra persone, fra esseri pensanti. Dico subito. A me comincia davvero a far paura. Si sta instaurando un sistema, all'interno di un regime che già esiste da tempo, dove è venuta meno la percezione, non del disvalore, ma dell'impatto che certi comportamenti producono sull'opinione pubblica. O forse, e qui è il dubbio, hanno capito che l'opinione pubblica, sostituita per evoluzione dal gregge di pecore festanti, non esiste più. 

Giacinto Zappacosta

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