Premessa: c'è da capirlo e da perdonarlo. In tal senso, ha tutta la mia solidarietà, umana, se non altro. Il punto è in effetti che l'empito 'tu non mi riprendi', col corollario di quella manina protesa, non proprio in modo amicale, verso i banchi dell'opposizione, ha le sue scaturigini, non palesate ma cogenti, in quel video, affidato poi ai commenti della rete. I video, si sa, a volte non perdonano. Senza malizia, il consigliere regionale, riprendendo il D'Alessandro di profilo, ne ha inevitabilmente immortalato la prorompente panza. Il fisico, non proprio atletico, alla mercé del popolo di fb, ha fatto il giro del mondo. Di qui l'incazzatura, dimostratasi poi fondata: 'vuoi vedere che a breve la mia panza apparirà su internet?' è stato il concitato ragionare del giovane e rampante politico. Detto, fatto. Oppure, se volete, dal pensiero alle parole e all'azione. Con quell'esito finale che sappiamo. D'Alessandro dovrebbe spiegare perché un consigliere, o altra persona, non possa riprendere un personaggio pubblico. Al di là di questo, io gli do due consigli. Il primo è quello di fare un po' di ginnastica. Fa' come me, caro Camillo, prendi l'abitudine, sana, di eseguire un qualche esercizio fisico costante, anche a casa. A disposizione per chiarimenti o lezioni private. Il secondo consiglio è quello di tenere le mani in tasca: non sarà elegante, ma per lui è meglio così.
Giacinto Zappacosta
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