Parlano genericamente di uomini
del nord Africa, vai a capire, poi, di
quale Stato, quelli che come animali, a Colonia, si sono avventati sulle donne in festa per il Capodanno : volevano
punire la libertà delle loro vittime, anzi le libertà di cui godono le donne
occidentali ! Per la loro cultura
tribale è inconcepibile che delle donne possano
studiare e lavorare, bere e
mangiare in libertà, che entrino nei locali pubblici con chi vogliono, facciano
l’amore quando scelgono di farlo,
brindino a mezzanotte vestite di jeans e magliette aderenti, facciano sport e magari si scoprano per praticarlo,
hanno la sfrontatezza di festeggiare il Capodanno con i loro amici maschi,
senza essere accompagnati dal padre o dal marito…. Inutile girarci attorno e
rubricare quanto accaduto come teppismo bullistico: la verità è che gli
energumeni di Colonia consideravano quelle donne libere altrettante pubbliche
peccatrici, simboli di perversione e quindi meritevoli di punizione. E allora
hanno cominciato a palpeggiare,
offendere, umiliare, picchiare, a riempire di lividi i seni e le
cosce delle donne che intercettavano, addirittura a violentarle… come si fa,
insomma, con gli esseri considerasti
inferiori! L’ampiezza di quanto accaduto, anche in altri centri, non può
che farci pensare ad un rito di
umiliazione organizzato, coordinato e finalizzato a colpire lo stile di vita
delle donne occidentali.
Perciò qualcuno, a ragione, ha
parlato di “atto di sopraffazione culturale”. In quella tragica e sconvolgente
notte di Colonia si è appalesata in modo fin troppo evidente una insormontabile incompatibilità valoriale che rende
estremamente difficile l’innesto, sul tessuto sociale europeo, di migliaia di
persone cresciute in una civiltà così diversa da quella occidentale.
E’ chiaro a tutti, però, che l’
“innesto” potrà andare a buon fine solo attraverso una progressiva integrazione,
che poi significa rendere compatibili i due sistemi valoriali.
E qui sta il punto, il vero
problema è proprio questo: per favorire
l’integrazione dobbiamo rinunciare a qualcuna delle conquiste della nostra civiltà?
Da questo interrogativo non si può prescindere.
Personalmente non sono disposto a rinunciare a nessuna delle conquiste
culturali, politiche e sociali del sistema valoriale europeo.
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