L’antimetabole
Una figura particolare di chiasmo, che abbiamo analizzato la scorsa
volta, è l’antimetabole, e non vale la pena soffermarsi sul punto se questa sia
una figura a sé stante o viceversa ricompresa nella prima. La chiara origine
greca del nome, che i Latini rendevano col termine ‘commutatio’, indica una
disposizione a chiasmo nella quale però si ha un rovesciamento del significato
delle parole. Esempio: ‘non si vive per mangiare, si mangia per vivere’.
Classico l’altro esempio tratto da Quintiliano (tra parentesi, impossibile
dargli torto): ‘qui stultis videri eruditi volunt, stulti eruditis videntur’. Tradotto molto
liberamente, suonerebbe come ‘a lavare la testa all’asino si sprecano il tempo,
il sapone, ma soprattutto la reputazione’. Cacchio se è vero. Tornando a noi,
l’antimetabole è utilizzata, al giorno d’oggi, nei messaggi pubblicitari, nei
titoli degli articoli di giornale e in tutte quelle situazioni di contesto
nelle quali si vuole far leva, mediante un gioco di parole, sull’immaginario
collettivo. Come nella frase, famosa, coniata da un rivoluzionario dalle scarse
fortune: ‘l’arma
della critica non può certamente sostituire la critica delle armi’.
Sappiamo come è andata a finire. La prossima sarà la volta della litote.
Giacinto Zappacosta
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