lunedì 26 settembre 2016

LEZIONI DI RETORICA / 5


L’antimetabole

Una figura particolare di chiasmo, che abbiamo analizzato la scorsa volta, è l’antimetabole, e non vale la pena soffermarsi sul punto se questa sia una figura a sé stante o viceversa ricompresa nella prima. La chiara origine greca del nome, che i Latini rendevano col termine ‘commutatio’, indica una disposizione a chiasmo nella quale però si ha un rovesciamento del significato delle parole. Esempio: ‘non si vive per mangiare, si mangia per vivere’. Classico l’altro esempio tratto da Quintiliano (tra parentesi, impossibile dargli torto): qui stultis videri eruditi volunt, stulti eruditis videntur’. Tradotto molto liberamente, suonerebbe come ‘a lavare la testa all’asino si sprecano il tempo, il sapone, ma soprattutto la reputazione’. Cacchio se è vero. Tornando a noi, l’antimetabole è utilizzata, al giorno d’oggi, nei messaggi pubblicitari, nei titoli degli articoli di giornale e in tutte quelle situazioni di contesto nelle quali si vuole far leva, mediante un gioco di parole, sull’immaginario collettivo. Come nella frase, famosa, coniata da un rivoluzionario dalle scarse fortune: ‘l’arma della critica non può certamente sostituire la critica delle armi’. Sappiamo come è andata a finire. La prossima sarà la volta della litote.

Giacinto Zappacosta  

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