Dopo
la madre, è la volta dello zio, Ivo Menna, il puro, l’ambientalista storico, il
castigatore dei costumi. Il quale, in presenza della candidatura a sindaco del
nipote, rinuncia alla propria con la motivazione, tautologica, ma anche un po’
comica, che sia d’uopo far luogo al parente più giovane. Le battaglie contro il
potere, il malcostume, per la moralità? Tutto evaporato per semplice contatto,
potremmo dire per l’allitterazione di quel nome, Menna, di fronte al quale
viene meno tutto, anche l’impegno di una vita.
Siccome
Menna, questa volta inteso come Francesco, non dimentica l’anabasi dello zio a
suo pro, eccoti il piccolo regalo: la disponibilità del teatro Rossetti senza
pagare un centesimo, gratis, in luogo dei mille euro normalmente richiesti.
Presa
con le mani nella marmellata, grazie alla pronta protesta di Fratelli d’Italia,
l’amministrazione comunale fa macchina indietro, e il teatro Rossetti non è più
disponibile per il poliedrico Ivo.
Alla
prossima, che non mancherà. Lo ha detto Menna il sindaco (e non è una battuta, perché
lo ha affermato pubblicamente): “la mia è una famiglia estesa”.
g.z.
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