giovedì 13 ottobre 2016

PREMESSO CHE AI VASTESI NON FREGA UN CAZZO DI NIENTE. DOPO LA MAMMA E' LA VOLTA DELLO ZIO




Ho preso in prestito la foto dalla pagina fb di Fratelli d'Italia An-Vasto, non so se l'unica, ma certamente una delle poche espressioni libere e coraggiose  nel deserto vastese della informazione.
Ci sarebbe poco da commentare, se non fosse per l'ignavia di una popolazione il cui degrado antropologico sconfina in una colpevole accondiscendenza. In parole povere, non ci frega un cazzo della questione morale, che pure ci dovrebbe riguardare per le ricadute che questa ha nella complessiva gestione di una città segnata dal declino. Che dura da dieci anni, cui vanno aggiunti i cento giorni di Menna, inteso come Francesco, il quale ha pensato bene di fare un regalo allo zio Ivo, per nulla imbarazzato, il primo, che il beneficiario, il secondo, abbia lo stesso cognome. La mamma non ha lo stesso cognome, e allora uno, magari, lì per lì, non ci fa caso, ma  questa volta, cavolo, non puoi fare a meno di notare. E i Vastesi stanno a guardare. Anzi, si girano dall'altra parte.

G.Z.

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