Nonostante tutto. Tra cinque
anni, come prassi, si ripresenterà dinanzi al corpo elettorale e vincerà di
nuovo, senza problemi. Per il resto, mentore il suo immediato predecessore,
continuerà a campicchiare e a navigare a vista, senza ambizioni e senza prospettive,
pago del nulla.
Francesco Menna, il
conflitto d’interessi fatto persona, può stare tranquillo: ha la strada
spianata davanti a sé in virtù di una situazione disastrosa dell’opposizione
che, nel suo complesso, non appare all’altezza. Molto di più, vale un’argomentazione
ampia, preoccupante, che attiene all’animo del vastese, accidioso ed
accomodante per natura, insensibile agli ideali, tetragono alle problematiche
che investono la città, e che la opprimono da dieci anni, chiuso viceversa nel
suo particulare, nel suo orticello. Per uno come me, che ha vissuto, sia pure
da bambino, l’intensa e coinvolgente stagione della lista civica Il Faro e di
Silvio Ciccarone, è impossibile adeguarsi all’attuale stato di cose, al degrado
continuo di una politica asservita al mero interesse personale e di cordata.
I tempi cambiano, anche
in peggio. Leggere un commento ad un mio elzeviro, nel quale criticavo Menna e
il suo operato, e rendersi conto della pochezza, tristemente, è un tutt’uno. Riporto
testualmente: “Caro Giacinto non
so chi tu sia ma a vederti mi sembri un ragazzino , ai a che fare non uno che
pensi e la finisci qui !!!”. Scritto proprio così. E pensare, tra l'altro, che sono noto, arci-noto, anche a Lapenna e amici, che mi onorano di una attenta, quotidiana lettura. A parte l’ignoranza, gli
errori di ortografia e di sintassi, non si capisce il significato del rude
apoftegma, se non la mal disposizione d’animo nei miei confronti. E non è un
caso isolato: l’ignoranza, con ricadute anche politiche, è l’ideologia
dominante, con i suoi programmi, i suoi paladini, la sua organizzazione.
Che aggiungere? Auguri, cara città. Sei messa proprio bene.
g.z.
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