domenica 13 novembre 2016

SENI E COSENI

 

Era una bella donna. Penso lo sia ancora. A pensarci, e me ne rendo conto solo ora, mi comportai con lei alla stessa stregua di Siddharta, almeno così come narrato da Hesse: mirai dritto al seno, bello, invitante, non ostentato, ma ammirabile. La signora ne fu estasiata e non lo nascose. La differenza, non proprio trascurabile, tra me e il Buddha, attiene però all’età, nel caso mio abbastanza tarda, quando, già maturo da un pezzo, ebbi la ventura di imbattermi in colei che sola mi pareva donna. Mi scoprii capace di amare ancora, di condividere sentimenti, passioni e interessi. In principio fu così, e la passione ci travolse nei fugaci incontri, nelle lunghe chiacchierate, nei discorsi impegnati, nelle invettive contro la meschinità del mondo, nella bellezza di quel manto di neve che guardammo a lungo in una fredda notte. Eppure, qualcosa subito stonò nell'animo mio, che pure...

continua 

Giacinto Zappacosta

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