venerdì 9 dicembre 2016

REFERENDUM, POPOLO E POLITICI DI PROFESSIONE. UN GUAZZABUGLIO


Ci hanno sempre spiegato, loro, i democratici, una cosa semplice, vale a dire che la sovranità appartiene al popolo. ‘Il voto è personale ed eguale, libero e segreto’ sta scritto da qualche parte. In fin dei conti, la democrazia è cosa buona in ciò, che si contano i voti e la maggioranza vince. Almeno, ci hanno sempre detto i campioni della democrazia, così dovrebbe essere. Il problema nasce quando democraticamente vince qualcuno che non mi piace: allora avviene un processo retrogrado per cui non è il popolo sovrano ad emettere un giudizio sui governanti, o su chi ha gestito la cosa pubblica a livello locale, ma è il politico, sempre e rigorosamente di professione, a sovrapporre la sua opinione, annullandolo, all’esito delle urne. Democrazia sì, ma sotto tutela. Cominciarono, in tal senso, i rivoluzionari d’Oltralpe. Sappiamo com'è andata a finire.






G.Z.

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