mercoledì 11 gennaio 2017

"Certi giovani è meglio non averli tra i piedi"



Lo dice la Cgia di Mestre, che è un'agenzia seria, lo certifica l'Istat. Andiamo male. La disoccupazione, a tutti i livelli, erode le speranze e le prospettive, prima ancora delle opportunità di ripresa, che è bel lungi dal concretizzarsi. Il "job act" del cavolo (come se parlare in inglese ci facesse essere più fichi) si è rivelato per quello che è: un sotterfugio furbesco, ma non troppo a dire il vero, per accrescere lo sfruttamento e la precarietà.
Che i dati siano impietosi e preoccupanti lo dice anche Poletti, il signor Poletti, quello dal titolo di studio miserevole, quello che vorrebbe togliersi dai piedi i giovani in cerca di lavoro, mentre il figliuolo vive grazie alle rendite di stato. 
La speranza, a questo punto, è che la corte costituzionale ci faccia andare a votare, ci faccia dire la nostra tramite i referenda. Sarà così? Il regime è refrattario al pronunciamento popolare e c'è da aspettarsi di tutto. Personalmente, sono pronto a scommettere che la consulta dichiarerà inammissibili i quesiti. Col che, per la gioia di Renzi, che ancora galleggia, e amici, potremo dire finalmente di essere oltre quel sistema di governo che si chiama democrazia.

Giacinto Zappacosta

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